Il ministro Gian Marco Centinaio non ha dubbi: per quanto riguarda il latte fresco, la scadenza è troppo breve. Il problema, secondo il ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, risiederebbe nel gatto che la durata del latte fresco è regolamentata da una normativa vetusta, risalente ormai a 30 anni fa. Tali leggi non tengono conto, infatti, delle migliorie che ci sono state nella gestione delle stalle e nelle metodiche di trasformazione. Proprio per questo motivo il ministro ha deciso di tenere un incontro al Mipaaft per parlare proprio della questione, all’interno del più vasto settore della lotta contro gli sprechi alimentari.
Lo scopo del ministro è quello di far sì che venga aumentata la durata di vita commerciale di alcuni prodotti, in modo da evitare che il cibo vada buttato via. Questo è il punto di vista non solo del ministro, ma di tutto il governo, almeno secondo quanto dichiarato da Centinaio durante un incontro organizzato da Granarolo in merito alle politiche di sostenibilità. In effetti anche Enrico Giovannini, il portavoce di Avsis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), ha rivelato che l’11 luglio a Palazzo Chigi dovrebbe tenersi una Cabina di Regia per lo sviluppo sostenibile, a favore sia dell’ambiente che dell’economia.
Ovviamente favorevole anche Gianpiero Calzolari, presidente Granarolo: visto che l’industria deve produrre sempre meglio e cambiare in tal senso, sarebbe auspicabile che venissero anche premiati i “comportamenti virtuosi”. Proprio in quest’ottica, Granarolo ha intenzione, nel corso dei prossimi tre anni, di migliorare il benessere animale, ridurre l’uso di plastica e diminuire gli sprechi. I consumatori pare che abbiano gradito la campagna promozionale a favore del consumo di latte fresco (quella che ha usato gli allevatori come attori), ma tale progetto deve essere sostenuto anche da etichette alimentari che indichino ai consumatori quali siano state le politiche di sostenibilità utilizzate.