Armata dell’immagine di un animale domestico, Chang Kuei-Fang, barista del My Cofi, nella città taiwanese di Kaihsiung, impiega al massimo 10 minuti per riprodurne le fattezze in quello che sembra uno stravagante cappuccino cremoso, ma gli appassionati considerano un capolavoro di latte art, la tecnica per decorare bevande a base di espresso e latte montato.
La crisi d’identità del cappuccino.
Usando un pennello, Chang riesce a creare sulla superficie della schiuma di latte disegni e forme bianche, se date dal latte stesso, oppure colorate mediante coloranti alimentari che ricava da caffè, cioccolato o confetture di frutta.
La creazione di immagini tridimensionali sulla schiuma di latte è stata una vera sfida per Chang, che ha dovuto imparare a controllare ogni fase del processo.
Con molto esercizio è riuscita a riprodurre le fattezze degli animali domestici dei suoi clienti, con l’obiettivo di trasmettere emozioni alla vista durante la preparazione, creando allo stesso stesso predisposizione alla degustazione.
Con il polso fermo, Chang riesce ad accumulare schiuma di latte per dare una senso di profondità, come se nel cappuccino esistessero diversi strati.
A seconda del grado di difficoltà e degli ingredienti, una tazza di latte art accuratamente preparata può costare al My Cofi fino a 700 dollari di Taiwan, all’incirca 20 euro.
Ciononostante, i clienti del bar, aperto dal 2011, lasciano spesso raffreddare le fugaci opere d’arte di Chang per girare video o scattare foto, indecisi se berle o meno anche un’ora dopo che sono state preparate.
Nei suoi cappuccini la barista taiwanese ritrae anche personaggi dei cartoni, a volte perfino gli stessi clienti. Ma in questo caso, con un piccolo sovrapprezzo.
[Crediti | Eater]