Stop all’export di farine e olio di semi da parte dell’Argentina che, alla luce dell’attuale situazione, vuole salvaguardare il suo mercato interno. La decisione del governo sudamericano avrà gravi conseguenze sull’industria dei mangimi italiana, e a lanciare l’allarme è Confagricoltura che chiede all’Europa un coordinamento perché un ulteriore aumento dei prezzi dei mangimi sarebbe insostenibile.
“Aumentano le tensioni sui mercati internazionali. Dai cereali alla soia – spiega il presidente di Confagricoltura Giuseppe Giansanti – Il governo argentino ha annunciato, con effetto immediato, il blocco delle esportazioni di farina e olio di soia. Motivo della decisione, la necessità di tutelare il mercato interno. La decisione del governo argentino ha un pesante effetto sull’industria mangimistica italiana e, di conseguenza, sul settore degli allevamenti, che già attraversa una fase estremamente critica”.
Secondo Assalzoo, l’Associazione italiana delle industrie produttrici di mangimi, ogni anno vengono utilizzate circa 3,6 milioni di tonnellate di farine di Argentina e Brasile. Da soli – Argentina, Brasile e USA – rappresentano l’80% della produzione mondiale di soia. Per rendere l’idea della situazione, l’europa incide per un punto percentuale.
Non dimentichiamo, inoltre, che a questo si aggiunge già il problema dei rincari di carburante, energia e materie prime. E non mancano nemmeno psicosi (con persone che assaltano i negozi) e speculazioni.