Dai vicoli di Sottoripa si esportano fritti e storia. L’Antica Friggitoria Carega di Genova si prepara a una doppia espansione, con destinazione Torino e Milano, in un progetto che ha tanto il sapore della scommessa quanto quello della promessa.
La storia della friggitoria prende il via nel 1890: incastonata in uno dei più caratteristici angoli del capoluogo ligure, Carega si apre sui portici esibendo un abito in maiolica bianca con scritte in mosaico rosso, e da più di un secolo serve tutto il fritto che si può immaginare. A volte nel parlare di “istituzioni” si pecca di romanticismo, ma in questo caso è più che adatto: riconosciuta come Bottega Storica nel 2022, ora è pronta ad affrontare una doppia apertura fuori dalla Liguria.
I dettagli dei nuovi punti vendita: indirizzo, date di apertura e altro
Un’espansione che è anche promessa, dicevamo: “Quando ho rilevato l’attività nel 2021” ha spiegato il titolare Maurizio Gentile ai colleghi de Il Secolo XIX, “ho promesso a Pino Carega che avrei esportato fuori Liguria la storia e il nome della sua famiglia”. L’approdo in terra sabauda, ossessivamente geometrica, dovrebbe avvenire in via Garibaldi; mentre per quello all’ombra della Madonnina la ricerca è ancora in corso.
Stando a quanto lasciato trapelare la prima apertura dovrebbe proprio essere quella piemontese :il proverbiale taglio del nastro, spiega Gentile, dovrebbe avvenire “entro Natale”; mentre a Milano – come accennato – “stiamo ancora cercando una sede adatta”. Ma com’è nata, promesse a parte, l’idea di una doppia espansione di questo tipo? E com’è maturata?
A mettere la pulce nell’orecchio sono stati gli stessi clienti. Sotto i portici di Sottoripa rimbombano dialetti, accenti e lingue diverse, tutti declinati secondo l’attesa del cono di fritti di casa Carega, e tutti speranzosi, perché no, di poter un giorno replicare l’esperienza anche nella propria città di origine. Speranzosi al punto che qualcuno, ordinati i fritti, ha preso a suggerirlo. “Alla fine ci siamo detti: perché no?” ha spiegato ancora Gentile. Ma il menu? C’è aria di piccola grande rivoluzione, o squadra che vince non si cambia?
Gentile rassicura: dopo una breve – e doverosa, ci mancherebbe – riflessione si è deciso che il menu rimarrà “praticamente lo stesso”, tant’è che il prodotto su cui si andrà a puntare di più sarà la panissa, ossia una polenta realizzata con farina di ceci (tanto cara ai liguri), cotta, tagliata a cubetti o bastoncini e fritta in olio di semi.