L’ansia sociale potrebbe dipendere dalla salute dell’intestino, svela uno studio

Il disturbo da ansia sociale potrebbe anche essere causato dallo stato di salute dell'intestino.

L’ansia sociale potrebbe dipendere dalla salute dell’intestino, svela uno studio

C’è chi non vede l’ora di urlare a squarciagola il conto alla rovescia per accogliere l’anno nuovo e chi, invece, si sente annegare nel timore al solo pensiero di trovarsi immerso nella brulicante moltitudine del pubblico. Il nostro è un esempio naturalmente ispirato dalla vicinanza del 32 di dicembre, ma onore del vero il disturbo di ansia sociale è una condizione che si sperimenta per tutto l’anno, seppur – beninteso – con intensità diversa.

C’è chi teme le occhiate giudicanti degli altri, chi è paralizzato dal terrore di apparire ridicolo o incapace o inetto, chi ancora rimane soffocato dall’angoscia di essere umiliato in pubblico: l’ansia sociale ha più declinazioni, ma a quanto pare tutte affondano le proprie radici in una fonte comune – il microbioma intestinale.

Farfalle nello stomaco? No, non proprio

medici

A onore del vero è bene ricordare che la comunità scientifica aveva già evidenziato come il microbioma intestinale – ossia, tanto per intenderci, quell’insieme di batteri e altri organismi che vivono nel sistema gastrointestinale – sia di fatto differente in coloro che soffrono di disturbo da ansia sociale. Tra gli esempi più recenti troviamo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature nel marzo del 2023.

Che ansia il pranzo di Natale: un italiano su dieci si sente sotto esame Che ansia il pranzo di Natale: un italiano su dieci si sente sotto esame

Le ultime ricerche in questo contesto, tuttavia, hanno svelato che lo stato di salute dell’intestino potrebbe di fatto giocare un ruolo attivo nello scatenare l’ansia sociale. Per giungere a tali conclusioni, gli scienziati hanno trapiantato in alcuni topi alcuni batteri e altri organismi provenienti dall’intestino di persone affette da ansia sociale, e osservato una risposta più marcata da parte degli animali alla paura sociale.

Lo studio, poi pubblicato su PNAS, dimostra in altre parole l’importanza e l’ampiezza delle conseguenze di un microbioma intestinale in salute. “Il punto principale è che dobbiamo prenderci cura del nostro intestino, soprattutto durante tutto lo sviluppo e anche nell’età adulta, per mantenere il cervello sociale funzionante in modo appropriato” ha commentato a tal proposito il professor John Cryan, coautore dello studio all’University College di Cork.

La pietra angolare dello studio, come accennato in precedenza, è stata l’osservazione di cavie da laboratorio in cui sono stati trasferiti dei campioni di microbioma intestinale di individui affetti da ansia sociale (ed è bene notare che, prima di questo punto, gli scienziati si sono assicurati di analizzare tali campioni paragonandoli ad alcuni prelevati da individui “sani”, e trovando differenze di composizione).

Ai topi sono stati successivamente sottoposti una serie di test per esplorare vari aspetti del loro comportamento. Per studiare la paura sociale, il team ha somministrato ai topi piccole scosse elettriche quando si avvicinavano a un nuovo topo, e poi ha osservato come gli animali si comportavano intorno ai nuovi topi quando le scosse non venivano più applicate.

I risultati hanno rivelato che i topi che avevano ricevuto microbi intestinali da persone affette da ansia sociale avevano livelli diversi di tre specie batteriche nelle feci rispetto a quelli che avevano ricevuto microbi intestinali da persone sane. “Non sono più stati in grado di comportarsi socialmente”, ha concluso il professor Cryan.