A quanto pare, Homo Sapiens non è l’unico essere vivente a perdere i freni inibitori quando alza il gomito: c’è un’altra specie (tante altre, a dirla tutta, ma oggi ci concentreremo su una in particolare) che gode di particolari benefici dall’assunzione di alcool. Si tratta del Drosophila melanogaster, per gli amici moscerino della frutta, un insetto che bazzica con piacere intorno al nostro cestino dell’umido. Da tempo la scienza ne ha dimostrato l’attrazione verso i sottoprodotti della fermentazione alcolica, ma il più recente di questi evidenza una ragione in particolare alla base di questo comportamento.
Insetti sexy
Avete fatto sicuramente la sua conoscenza in passato, soprattutto nelle settimane estive più impegnative in cui non avete buttato l’organico per qualche giorno di troppo. È lì che il nostro insettino entra in gioco, attratto dalla frutta in decomposizione che subisce un processo di fermentazione alcolica rilasciando sostanze quali etanolo e metanolo.
La ricerca scientifica a cui accennavamo poco sopra, pubblicata la scorsa settimana su Science Advances, individua nuove ragioni che sottostanno all’interesse del moscerino della frutta per questi prodotti chimici. Studi precedenti avevano già fatto riferimento ad alcune possibili cause quali – che ci crediate o no – l’abuso di alcol e una forma di “auto-cura” dopo un rifiuto da parte della femmina (vi ricorda qualcosa?).
L’ultimo studio, invece, condotto principalmente in Germania, mette in luce come il motivo per cui i maschi di questi insettini sono particolarmente attratti dall’alcol è perché questo li rende più interessanti e attraenti agli occhi delle femmine – in altre parole, aumenta le chance di accoppiamento, grazie all’incremento dei feromoni.
Tra tutti gli individui maschi, c’è una categoria che più di altre usufruisce della fermentazione alcolica della frutta: i maschi vergine, che sono più attratti dall’etanolo rispetto ai compagni recentemente accoppiatisi. Ma come fanno i nostri amici insetti a riconoscere la presenza dell’alcol? Ce lo dice ancora una volta la ricerca in questione: tramite appositi neuroni olfattivi, gli stessi che aiutano i moscerini a orientarsi verso quantità di metanolo non eccessive; pena la morte.