I ristoratori non protestano solo qui in Italia: negli Stati Uniti anche Joe Germanotta, il padre di Lady Gaga, nonché ristoratore, trova che alcune delle restrizioni anti Covid-19 siano poco chiare.
Forse non tutti sanno che Joe Germanotta, padre di Lady Gaga, è il proprietario del ristorante Joanne Tractory a New York City. Secondo Joe, il Governo sta lanciando dei messaggi contrastanti in merito alle restrizioni anti Coronavirus, cosa che continua a creare problemi agli imprenditore, soprattutto a quelli del settore alimentare.
Attualmente a New York, i ristoratori devono controllare i pass vaccinali e i documenti di identità, i dipendenti devono indossare le mascherine, devono essere tutti vaccinati e inoltre bisogna tenere un registro dei pass nel caso il Dipartimento della Salute o chiunque altro voglia fare dei controlli.
Joe ha spiegato che lui sta seguendo scrupolosamente tutti i prodocolli, ma non può fare a meno di chiedersi perché Eric Adams, sincado di New York City e Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, siano così ferrei su alcune restrizioni, ma siano anche estremamente vaghi su altre.
Il padre di Lady Gaga fa poi degli esempi: i ristoratori non hanno ricevuto nessuna indicazione precisa in merito all’uso dei menu di carta. E non gli è neanche stato detto se bisogna ancora usare i tovaglioli di carta o meno. Visto che mancano informazioni chiare, in pratica ogni ristorante fa a modo suo: si passa da un ristorante all’altro e ogni volta si trovano indicazioni diverse.
Joe ha anche lui deciso di mettere in atto un suo proprio protocollo: nonostante i vaccini, fa fare un test a settimana ai suoi dipendenti a spese sue, pagando 1.500 dollari per 400 kit. E adesso farà la stessa cosa per i clienti: a coloro che spenderanno almeno 75 dollari, regalerà un kit gratuito da fare a casa.
Germanotta, poi, ce l’ha anche con il metodo di comunicazione del Governo. Ha affermato, infatti, che le dichiarazioni dei vari funzionari stanno spaventando le persone, finendo col dissuaderle dal mangiare fuori e provocando così gravi danni economici a centinaia di attività della Grande Mela che stanno faticosamente cercando di rimanere a galla.
Anche da lui c’è stato una notevole riduzione delle prenotazioni. Già dallo scorso autunno, visto che comunque si lavora di meno, ha deciso di eliminare il pranzo del lunedì e del martedì, mentre adesso sta pensando di togliere anche quello del mercoledì. Inoltre si sta chiedendo se valga la pena di tenere aperta la sua attività il lunedì e il martedì sera a cena.
Secondo Germanotta, questo calo non è dovuto alle varianti, bensì al Governo che sta spaventando le persone. A questo bisogna poi aggiungere l’aumento dei prezzi dei generi alimentari, mentre per alcuni prodotti, come i liquori, spesso si fa fatica a reperirli.