Un addio per certi versi già annunciato, ma che per magnitudine e contesto non poteva che essere definito terremoto – anche e soprattutto perché il consueto appuntamento annuale con la Rossa è davvero sempre più dietro l’angolo (14 di novembre, casomai non l’aveste ancora segnato sul vostro calendario da gastrofighetti). Ci stiamo riferendo, naturalmente, all’addio di Emin Haziri ad Antonino Cannavacciuolo e all’omonimo bistrot sabaudo: una notizia che per forza di cose ha generato vaste ondate di speculazione sulle motivazioni e sul futuro del giovane chef inserito tra i trenta Under 30 di Forbes proprio quest’anno.
Le parole di Emin Haziri
Un addio che andava canonizzato con qualche parola, così da andare senza dimenticarsi la porta aperta, così da non lasciarlo fastidiosamente sospeso e forse troppo soggetto a chiacchiere: quello di Emin Haziri è un saluto indubbiamente sentito, una lunga licenza a sbirciare in quelli che sono stati i suoi pensieri e ricordi degli ultimi tre anni. “Ricordo ancora vividamente quando ho ricevuto la telefonata che mi ha portato qui a Torino” ha scritto lo chef sul suo profilo Instagram. Sullo sfondo scorre un carosello con alcuni scatti dell’avventura sabauda. “Ero appena rientrato dalla Francia e stavo pianificando di dedicarmi a dei progetti personali. Ma appena ricevuta la chiamata, non c’era altra scelta possibile per me, se non abbandonare tutto e dedicarci anima e cuore!”.
Il primo round, naturalmente, è dedicato a Cannavacciuolo. “Non smetterò mai di ringraziare Chef @antoninochef per aver preso quel rischio, seguendo il suo istinto, di affidarmi la Cucina del @cannavacciuolobistrotorino , a 24 anni” continua il post. “Scelta folle e istintiva, come siamo entrambi, che si è rivelata, proprio perché folle, quella giusta! Lo ringrazio anche per avermi lasciato esprimere al cento per cento, sotto la sua attenta direzione, ma con la libertà di osare, espandendo i confini della mia creatività”.
Poi qualche parola alle “sfide, perchè no, gli scontri, e i momenti di difficoltà”; e anche e soprattutto ai riconoscimenti: “dalla conferma della Stella Michelin, alla Guida L’Espresso, al 13° posto nella Guida ai migliori Ristoranti Italiani Cucina d’autore, alla lista Forbes Under 30 e tanti altri”. Il cuore del post di Emin Haziri, però, è dedicato ai ricordi: “Ma quello che mi porto a casa, oggi che la mia esperienza si conclude, sono i momenti e le persone”.
“Non posso dimenticare le ragazze e i ragazzi che si sono avvicendati in questa frenetica cucina” continua il post. “Spero, pur sempre in debito, di aver contraccambiato con qualche insegnamento. @valendeun , pazzo scatenato Sous Chef, come avrei fatto senza di te? E @stefisiani , paziente valvola di sfogo, chi mi avrebbe calmato altrimenti? E poi tutti gli Chef della squadra: il supporto della famiglia @cannavacciuologroup è stato prezioso”.
E sul futuro, c’è forse qualcosa? Beh, sì e no – la regola degli addii è di stare vaghi e solenni. “Anche se oggi è l’inizio di un nuovo capitolo per me, non è un addio, ma un arrivederci” conclude Emin Haziri. “So che i nostri percorsi si incroceranno ancora in futuro”.