Brutta vicenda per Lactalis, il gigante lattiero-caseario di Francia presente anche qui da noi con il marchio Galbani. Ebbene, Lactalis è ora indagato per le accuse di frode, inganno e truffa dalla Procura di Rennes.
Il quotidiano Liberation spiega che tutto nasce dalla Serval, azienda specializzata in sostituti del latte destinati all’alimentazione di vitelli, agnelli e capretti. La Serval faceva parte dei clienti della filiale Lactalis Ingredients.
Nel 2018 la Serval aveva denunciato Lactalis per frode, falsificazione di prodotti alimentari e anche inganno sulla natura, specie, origine, qualità sostanziale e composizione della merce. Secondo l’azienda, infatti, per anni aveva ricevuto da Lactalis prodotti non conformi ai suoi ordini. Dal canto suo Lactalis si era difesa sostenendo che fosse tutto frutto di una controversia commerciale.
Tuttavia Alexandre Varaut, avvocato della Serval, ha dichiarato che la loro azienda è stata ingannata. Per anni si erano fidati di Lactalis, ricevendo i loro prodotti e usandoli per realizzare i loro. Solo per caso hanno scoperto che quello che la Lactalis consegnava non era quello che la Serval aveva ordinato, cosa che permetteva al colosso francese di risparmiare tantissimo a spese della Serval.
Se vi state chiedendo quale sia il problema di fondo, è presto detto: la Serval ha accusato Lactalis di averle fornito prodotti deliberatamente tagliati con altri contenenti meno proteine. A far sospettare che qualcosa non stesse andando per il verso giusto erano stati gli allevatori: si erano accorti che i loro vitelli non si nutrivano come dovuto e non crescevano quanto previsto.
Così gli allevatori hanno contattato la Serval, la quale si era attivata per scoprire dove fosse il problema. Indagando, si era resa conto che in quel particolare periodo stavano usando una percentuale di siero di latte di Lactalis più alta del solito. Così nel 2018 era partita l’indagine, mentre nel 2019 Philippe Astruc, il procuratore di Rennes, aveva fornito altre dettagli in merito alla presunta frode.
Il tutto era poi stato rinviato al tribunale commerciale, cosa che aveva comportato la necessità di avere altre perizie. Queste avevano permesso di scoprire nel siero una quantità eccessiva di permeato.
Secondo la Serval, la Lactalis per anni avrebbe consegnato loro un siero misto e non un siero di latto vaccino. Si tratterebbe di un sottoprodotto lattiero-caseario con contenuto proteico pari a zero e contenente una bassa percentuale di sostanze azotate non proteiche.
Così la questione era stata affidata al giudice istruttore dell’Ufficio centrale per la lotta contro le violazioni ambientali e di salute pubblica (Oclaesp). Lo scorso aprile la Lactalis Ingredients è stata così incriminata con le accuse di “per pratiche commerciali ingannevoli tra il 2011 e il 2016, falsificazione di prodotti alimentari, bevande o prodotti agricoli e frode”.
E mentre la Lactalis continua a sostenere che si tratti di una controversia commerciale, ecco che l’avvocato Varaut ha sottolineato che un’incriminazione per frode e inganno vuol dire che non si tratta di un problema commerciale, bensì di un problema penale.