TikToker vs. Enoteca Pinchiorri: a molti di noi sono capitati serate storte in un ristorante, a volte magari anche particolarmente blasonato, rendendo la delusione anche più bruciante; ma quando l’ospite contrariata è un’influencer da più di un milione di follower, e il locale chiamato in causa è un celeberrimo tristellato, la tempesta è perfetta e il polverone di polemiche che ne segue merita qualche riflessione. Ed è esattamente quello che tenteremo di fare, dopo aver visionato il video in cui su TikTok si accusa l’Enoteca Pinchiorri di aver reso una serata importante (un compleanno romantico) non troppo piacevole.
Chi è Kacie Rose
Kacie Rose, al secolo Kacie Rose Burns, è una expat statunitense trasferita in Italia per amore di uno chef fiorentino, che ha creato il suo notevole seguito sui social creando contenuti proprio sulla sua esperienza di straniera in terra Italia, con divertenti video sul “culture shock”, e per festeggiare il compleanno del compagno ha pensato offrirgli una mangiata in un ristorante che non può che fare la felicità di chiunque lavori in cucina a Firenze: l’Enoteca Pinchiorri, tre stelle Michelin dal 2004.
Una strana prenotazione
E qui iniziano le perplessità: per quanto non ne faccia un “big deal”, un grosso problema, Burns sembra stupita dal questionario richiesto per prenotare, soprattutto dal tentativo di vendita di servizi aggiuntivi, un “upselling” con cui poter eventualmente richiedere una torta personalizzata per il compleanno, prenotare l’aperitivo in cantina e segnalare, qualora fosse necessario, allergie o intolleranze, il tutto con un campo note con cui comunicare ulteriori necessità. Abbiamo provato a prenotare anche noi: 25 euro a persona per la torta (i dessert in carta vanno dai 50 ai 75 euro), e 95 per essere accompagnati in una delle cantine più importanti del mondo sorseggiando Champagne, ma non sono tanto le opzioni in sé o i prezzi a non convincere la TikToker, quanto proprio il fatto che vengono proposte, sostenendo che in altri “Michelin restaurants” non le sia capitato. Può certamente essere, ma non è una pratica così inusitata. Andando a memoria, prenotando in diversi ristoranti di Bottura, ad esempio, alla prenotazione segue una cortese mail di conferma con una serie di proposte, libri, visite in acetaia, notti a Casa Maria Luigia, a seconda ovviamente del locale scelto. Nulla di strano, una cosa vista tanto quanto la carta di credito a garanzia. Nel video si fa anche menzione di una possibile foto con lo chef a 30 euro di cui noi non abbiamo trovato traccia. L’idea non sarebbe male: se Cannavacciuolo cominciasse a elargire ceffoni a pagamento, il fatturato di Villa crespi farebbe un +30% pulito e immediato.
È il compleanno del compagno, ma a Burns questa cosa della personalizzazione per la festa proprio non va giù: “qualsiasi localino lungo la strada mette una candelina sopra il dolce: è normale no?” e decide di non prenotare la torta per la ricorrenza, facendo comunque presente che c’è un festeggiato. Alla fine di un pasto in cui cibo e servizio sono comunque definiti “wonderful”, iniziano i problemi: agli altri tavoli arrivano i dessert accompagnati da luce soffusa, canzoncina di rito e candela, ma nulla per loro. Al momento di pagare il conto di 1400 euro, la cosa viene fatta presente, e qui le versioni diventano, comprensibilmente, contrastanti.
La versione di Burns
Chiedendo lumi (l’oggetto del contendere è pur sempre una candela) viene interpellato da CiboToday il direttore di sala di Enoteca Pinchiorri, Alessandro Tomberli, che secondo il racconto dell’influencer americana ha mostrato immediatamente un atteggiamento belligerante, mostrando il foglio della prenotazione e dando in escandescenze non lasciando nemmeno parlare Burns. Dopo l’intervento del festeggiato e un energico confronto tra italiani, viene offerto un tour in cantina, ma lei, ormai amareggiata e sgomenta dall’esperienza decide di prendere il cappotto, pagare, e allontanarsi in solitaria.
La versione di Alessandro Tomberli
Il responsabile di sala del ristorante non nega l’accaduto e, raggiunto da CiboToday, dichiara: “lei ci ha solo specificato che era il compleanno del suo ragazzo, ma non ci ha chiesto niente di più. Poi una volta che ha visto altri nel locale a festeggiare si è agitata così tanto da inveire contro di noi e andare via dal locale, lasciando addirittura il suo fidanzato da solo”, attribuendo quindi a Burns un comportamento meno accondiscendente di quello descritto nel video.
È curioso notare una cosa: i fatti risalgono a qualche settimana fa, e solo la newsletter di Roberta Abate “Commestibile” ha riportato la notizia, mentre il mondo del food è solitamente molto più sollecito nel cogliere (e con altrettanta rapidità a fagocitare ed espellere) certe polemiche, tanto più succose quanto più è altisonante il nome coinvolto. Si può immaginare che questo sia dovuto al fatto che la maggioranza dei suoi follower è straniera, ma soprattutto alla pressoché totale estraneità di Kacie Rose e della sua community al mondo gourmet in generale, così come dimostrato da alcune “leggerezze” nel suo resoconto. Resta una considerazione che si sta ormai prendendo ampio spazio nel dibattito, ovvero sugli effetti della “critica gastronomica” portata al pubblico da chi forte di robusti numeri social, racconta di ristorazione provocando reazioni forti in un pubblico ben più ampio della bolla gastrofregna. Nel bene (più o meno), come nel caso delle piccole attività di quartiere prese d’assalto dopo essere apparse in qualche reel, e nel male, come per Enoteca Pinchiorri ritratta in modo non certo lusinghiero ai sette e più milioni di utenti che hanno visualizzato il video.