Alessandra Balocco non ha alcun dubbio: la vicenda del Pandoro Gate è “stata oltremodo strumentalizzata”, ha spiegato in una recente intervista a La Stampa, lasciando intendere che a rendere il tornado mediatico particolarmente severo sia stata la presenza di una certa Chiara Ferragni. Di nuovo: in altre parole è tutta una questione di (errori di) comunicazione.
L’amministratore delegato del gruppo dolciario, subentrata nel 2022 ad Alberto Balocco, assicura che l’azienda “non ha messo in atto alcuna pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori”, e di avere agito (e di potere dimostrare nell’apposita sede) in “piena buona fede“.
Il punto sul caso Balocco, tra le indagini per truffa aggravata e le multe
Vale la pena intavolare un breve riassunto. Siamo a cavallo tra il dicembre del 2023 e il gennaio del 2024: il pandoro griffato Ferragni, creato per l’appunto in collaborazione con Balocco, conquista tutte le pagine di cronaca (e non solo).
Il prezzo, due e volte mezza superiore rispetto al “collega” base, avrebbe indotto i consumatori a pensare che, attraverso l’acquisto, avrebbero contribuito alla donazione di fondi all’ospedale per bambini Regina Margherita di Torino – una lettura favorita dall’uso (e abuso) della parola “beneficenza” da parte della stessa Chiara Ferragni sui suoi seguitissimi canali social.
Da lì è un vortice di lacrimoni e scuse più o meno fiacche. Prima la stessa influencer decide di vestire i panni della piccola fiammiferaia, cospargendosi il capo di cenere e parlando di un ormai notorio “errore di comunicazione”; poi arriva la maxi multa dall’Antitrust (con il ricorso da parte di Ferragni che è stato annullato proprio in questi giorni) accompagnata dalle indagini per truffa aggravata (che, è bene notarlo, coinvolgono tanto l’influencer quanto la stessa Alessandra Balocco); e infine un’altra coraggiosa apparizione di Ferragni a Che tempo che fa, dove ancora l’intera vicenda viene archiviata con un “sono stata fraintesa“.
Il rumore mediatico, e su questo dobbiamo dare ragione a Balocco, è stato tanto. Nella sua intervista a La Stampa, l’ad di casa Balocco ha voluto sottolineare l’intenzione di rispettare “il lavoro dei giudici che, a vario titolo, si stanno occupando della vicenda”.
Detto questo, però, rimane “ferma la nostra convinzione di non aver messo in atto alcuna pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori. Questo punto oggi è centrale e lavoro ogni giorno per proteggere la reputazione dell’azienda e dei suoi dipendenti e collaboratori”.