Dopo i mille annunci, più o meno espliciti, la bistecca laccata d’oro di Salt Bae arriva davvero in Italia, inaugurando l’avventura nello Stivale con Milano. Ma il video con cui annuncia l’apertura sui social, seppur lo immortali in una banale camminata in slow motion, fa discutere per i riferimenti triti e ritriti a un’immagine semplificata del nostro Paese, che non è quello che ancora oggi continuano a dipingere.
Il solito mandolino
Napoli, Roma, Milano: l’imprenditore gastronomico turco Nusret Gökçe ha finalmente deciso in quale città italiana far atterrare per primi i suoi investimenti. La prevedibile scelta di Milano viene sancita da un paio di video sui social, che lo vedono firmare un contratto insieme all’immobiliarista Giuseppe Statuto per l’apertura della sua nuova steakhouse presso l’hotel Casa Brera, parte del gruppo Marriott.
Il video che precede la scenetta della firma non passa inosservato. La camminata al rallentatore del macellaio turco, vestito di tutto punto con scarpa nera lucida e cravatta a quadretti, è accompagnata dal motivetto C’è la luna ‘n menzu o mari, celebre canzone popolare siciliana proposta qui nella versione remixata di Louis Prima, che da qualche anno spopola sui reel di Instagram accompagnata dall’ormai internazionale gesto della mano a pigna.
C’è chi prontamente fa notare che il motivetto è lo stesso intonato dalla signora Corleone ne Il Padrino, creando inevitabili e stanche associazioni Italia-mafia. Noi non ci vediamo necessariamente questo: d’altronde questa tarantella è un canto popolare che nulla ha a che vedere con quel mondo, facendo in realtà riferimento a un’umoristica conversazione tra madre e figlia sul matrimonio. Ma cosa ci fa, ci chiediamo, un motivetto popolare meridionale come sottofondo di un annuncio milanese?
Nessuno nel team di comunicazione dello chef ha pensato di fare un po’ di ricerca e allontanarsi dallo stereotipo italiano pizza-pasta-mandolino, per cercare immagini e note più attinenti alla realtà in cui Salt Bae sta per sbarcare? Evidentemente a prevalere è stata la necessità di cavalcare l’onda di un tormentone immediatamente riconoscibile da tutte le orecchie, italiche e non, sebbene un fenomeno come quello di Salt Bae non abbia proprio proprio bisogno di usare audio in trend per arrivare sugli schermi di tutti. Oltre al solito pizzico di sale, insomma, non avrebbe guastato anche un pizzico di originalità.