Avete presente quando durante Sanremo -o i mondiali di calcio, se preferite- Mediaset rinuncia alla belligeranza dell’Auditel spostando i programmi di punta a giorni con concorrenza meno spietata, favorendo un film, magari dei fratelli Vanzina? Una mossa che per alcuni può sembrare cavalleresca o beneficio del telespettatore, e che per le malelingue è sinonimo di resa, una ritirata anticipata per risparmiarsi figure meschine nei dati d’ascolto. Ecco, l’utilità di questa pratica non deve essere arrivata ai piani alti di The World’s 50 Best, che ha pensato bene che oggi fosse la giornata perfetta per annunciare l’ufficialità della scelta di Torino come sede della presentazione della loro classifica 50 Best Restaurants 2025, proprio alla vigilia della cerimonia Michelin, che introdurrà le nuove stelle italiane domani in tarda mattinata, al teatro Pavarotti, proprio nel feudo Botturiano di Modena.
Tempistiche sospette
Sarà una questione di tempi ristretti, direte voi. Mancherà poco al loro evento e gli è toccato sovrapporre la comunicazione. Beh non proprio: la classifica dei 50 migliori ristoranti del mondo secondo William Reed e la sua academy è prevista per il 19 giugno, una settimana -o anche due- più in là non sarebbe certo stata un problema. Se la saranno persa, persi tra i mille impegni di una fitta agenda? Insomma, proprio l’anno in cui organizzi l’evento più importante del tuo calendario in Italia, ti sfugge il fatto che a novembre,da svariati anni a questa parte, si tenga la liturgia più attesa dell’anno gastronomico? Insomma, la Michelin esiste dal 1900, anno della prima edizione francese, e pure il principale sponsor di The World’s 50 Best, San Pellegrino, esiste da 125 anni, ma non si è proprio riusciti a coordinarsi meglio, anche per dare maggior risalto a un annuncio che, per forza di cose, verrà soffocato dalle onnipresenti liste di neostellati previste per domani.
L’eterna rincorsa
Quelli veramente maliziosi potrebbero arrivare a pensare che si tratti di una frecciatina, un attestato di superiorità. Va detto che in poco più di vent’anni, la prima edizione della 50 Best Restaurants è del 2002, con Ferran Adrià al primo posto, la creatura di William Reed ha bruciato le tappe, con una presenza online forte, una comunicazione efficace e un gusto hollywoodiano per gli eventi, mettendo la secolare Michelin in una condizione a cui non era certo abituata: quella di dover difendere il proprio prestigio. La risposta della guida rossa, in pieno suo stile, ha richiesto un po’ di attesa, ma è arrivata, in forma di rinnovamento sull’online, differenziazione del pubblico valorizzando riconoscimenti già esistenti (come i Bib Gourmand), introducendo le nuove entrate a cadenza mensile, e rilanciando la sezione hotellerie, con le Chiavi, equivalente delle stelle per la ristorazione, diretta risposta ai 50 Best Hotels. Sembrerebbe che dalle strategie si sia passati agli screzi, se così fosse ci aspettiamo un bel comunicato stampa da Michelin per il 18 giugno dell’anno prossimo.