La storia di Dalia, l’operaia che ha donato un milione di euro a Cucine Popolari – Social Food

Un ricco indennizzo per un grave incidente viene donato a Social Food di Bologna, dove si sfamano 156 mila persone all'anno, offrendo anche accoglienza e socialità.

La storia di Dalia, l’operaia che ha donato un milione di euro a Cucine Popolari – Social Food

Cucine Popolari-Bologna Social Food, è una realtà di sostegno alimentare che da più di 10 anni -è stata fondata nel 2014- fornisce alle persone in difficoltà sia pasti caldi che occasioni di socialità. E lo fa con numeri che farebbero impallidire anche la più strutturata azienda di catering, con qualcosa come 156 mila pasti serviti ogni anno, gestiti più come quelli di un ristorante che come una mensa: tavoli apparecchiati tovaglie colorate, piatti di ceramica, posate di acciaio, bicchieri di vetro, il tutto per dare agli ospiti di Social Food, provenienti dai più disparati e spesso sorprendenti percorsi della vita, uno spazio in cui sia bello restare e socializzare, e non solo sfamarsi in fretta.

Un realtà che, per scelta, non si basa su alcun finanziamento pubblico, e per cui ogni donazione conta: immaginato quindi l’importanza di un gesto come quello di Dalia Vincenzino, operaia 58enne che dopo un grave incidente stradale ha ricevuto indennizzo da un milione di euro, e ha deciso di donarlo quasi tutto a Social Food.

La storia di Dalia

bologna social food

Di origine friulana, nata e cresciuta a Ginevra, Vincenzino è stata coinvolta nel grave incidente nel 2016: investita da una signora ubriaca, è rimasta in coma 20 giorni e riportato diverse fratture che hanno richiesto nove mesi di ricovero tra l’ospedale e la casa.

Sul cosa fare col ricco indennizzo, le idee sono sembrate chiarissime fin da subito: “vivo sola, ho il mio lavoro nell’azienda in cui sono da 20 anni, non ho bisogno di questi soldi che invece servono al Social Food. Un amico che fa il volontario mi ha fatto conoscere questa realtà che mi ha subito coinvolta. Oltre alla povertà oggi si vive il dramma dell’individualismo, il fatto di essere tutti come atomi staccati l’uno dall’altro. Qui nessuno si sente solo. Penso che il mio indennizzo non poteva essere speso meglio”.

Una realtà con tanti sostenitori

bologna social food

Fondatore e anima di Social Food è Roberto Morgantini, che ha scoperto la sua vocazione in pensione, dopo 43 anni di sindacato, organizzando pranzi di natale per 150 persone bisognose ogni anno, col supporto dell’amico Lucio Dalla. Da lì, la volontà di proseguire l’attività quotidianamente.

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Uno sforzo che richiede almeno 300 mila euro all’anno, e a cui fortunatamente non mancano sostenitori eccellenti come Gianni Morandi, Moni Ovadia, Alessandro Bergonzoni, Stefano Benni, Matilda De Angelis, Gianrico Carofiglio. Nemmeno i Metallica sono rimasti insensibili, avendo donato 30 mila euro in occasione delle due date a Bologna del tour 2018. Un parterre in cui si è guadagnata un posto meritatissimo anche Dalia Vincenzino.