La siccità ha ingolfato il Canale di Panama: ci sono 264 navi ferme

Il cappio della siccità sta "strozzando" il Canale di Panama, e il traffico di navi portacontainer non può che rallentare.

La siccità ha ingolfato il Canale di Panama: ci sono 264 navi ferme

Qual è il medium più importante al mondo? L’elettricità, diranno alcuni: è ormai difficile immaginare un mondo lasciato al buio. Il cellulare, o ancora l’automobile, o addirittura l’aereo, diranno altri: il primo trasporta informazioni, le altre due persone. C’è un medium, tuttavia, che in questa particolarissima classifica stacca di giustezza tutti gli altri – il medium più importante al mondo è il container. Senza il container, il mondo si ferma. Con il Canale di Panama strozzato dal cappio della siccità, ecco che uno dei più importanti nodi strategici del traffico di merci mondiale rimane ingolfato, e l’importanza del container emerge in tutta la sua prepotenza.

Canale di Panama e siccità: il commercio rallenta

lago siccità cile

Il cappio della siccità, dicevamo: con una stagione delle piogge insolitamente secca – una frase, quest’ultima, che ci troviamo a scrivere sempre più spesso – e il surriscaldamento globale che intensifica l’evaporazione, l’acqua necessaria al sistema del Canale di Panama per permettere il passaggio dei container diventa un bene raro. Numeri alla mano, da queste parti passa circa il 4% del traffico mondiale, numero che aumenta di dieci volte se si prende in esame il solo traffico a stelle e strisce, e il 29% dei container di tutto il mondo: attualmente sono ferme 264 navi.

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L’Autorità del Canale di Panama (ACP), evidentemente e comprensibilmente preoccupata per le conseguenze della siccità, ha diminuito il traffico e imposto imposto un limite di profondità di 44 piedi alle navi più grandi, limitando di conseguenza la quantità di carico trasportabile. Da un mese a questa parte, per di più, ha limitato a 32 le traversate giornaliere, in calo rispetto a una media di 36. Azione e reazione: il “ritardo” ha preso ad accumularsi fino alla coda attuale.

Restrizioni, queste ultime, che con ogni probabilità saranno destinate a restare: come ha spiegato l’Autorità del Canale di Panama, infatti, queste nuove regole rimarranno in vigore nel 2024 “salvo imprevisti cambiamenti meteorologici”. È bene notare che a ogni nave sono necessari 190 milioni di litri acqua per attraversare le chiuse: un patrimonio di oro blu che, con la prima metà dell’anno più secca dell’ultimo secolo per quanto riguarda questo particolare angolo di mondo, pare decisamente proibitivo.

E mentre aumentano i tempi di attesa per le navi rimaste “impantanate” nella siccità, ecco che crescono anche i costi di spedizione: secondo il fornitore di dati Xeneta il costo medio dell’invio di un container da 40 piedi dalla Cina alla costa del Golfo degli Stati Uniti attraverso il canale con breve preavviso è aumentato del 36% a 2.400 dollari dalla fine di giugno.