Dopo il grande esodo dello scorso anno – i cui strascichi, come vedremo, si sono trascinati fino ai giorni nostri – pare che la Russia abbia innescato il processo di riassorbimento nel proprio tessuto economico. Ci stiamo riferendo, naturalmente, a quanto accaduto durante la primavera del 2022 quando, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, numerose multinazionali e marchi occidentali hanno deciso di abbandonare o sospendere a tempo indeterminato le proprie attività commerciali sul territorio russo. Tra di questi c’è anche Carlsberg, che solo di recente ha annunciato di avere finalmente trovato un acquirente per le sue attività russe; e Danone, che decise di chiudere solo parzialmente i rubinetti garantendo continuità per gli alimenti per l’infanzia.
Carlsberg e Danone passano sotto il controllo della Russia
Ad alcuni dei marchi che hanno partecipato all’esodo, come lo abbiamo battezzato in apertura di articolo, è capitato di essere acquistati da degli imprenditori o aziende locali che, volenterose di occupare il vuoto, hanno potuto offrire una soluzione di continuità al pubblico russo. È il caso di McDonald’s, giusto per intenderci.
Ecco, a quanto pare la situazione di Carlsberg e Danone è leggermente diversa, per quanto più o meno affine. Stando a quanto riportato dai media internazionali, infatti, pare che il presidente russo Vladimir Putin abbia deciso che le filiali presenti in Russia del produttore di yogurt e della società di birra debbano di fatto passare “in gestione temporanea” allo stato russo.
Si tratta di una decisione che deriva da una nuova legge introdotta a inizio anno dal Cremlino, che fondamentalmente concede alle autorità governative la possibilità di sequestrare i beni di aziende di “paesi ostili”. Pare che la notizia abbia sorpreso anche le stesse Carlsberg e Danone che, pur volenterose di abbandonare la Russia (entrambe le aziende, come accennato qualche riga più in su, erano in trattative da mesi per vendere le proprie attività.
Come riporta Il Post, Danone ha annunciato che sta raccogliendo maggiori informazioni su quanto sta accadendo e assicurato i propri azionisti dichiarando che prenderà le misure necessarie a difendere i loro diritti. Carlsberg, invece, che come anticipato aveva da poco firmato un accordo per vendere la propria succursale russa, ha detto di non avere ancora ricevuto alcuna informazione ufficiale da parte delle autorità russe.
Al momento sia Danone che Carlsberg sono state poste sotto il controllo dell’agenzia russa Rosimushchestvo, la stessa che, ad aprile, prese il controllo della Uniper e della Fortum, aziende che si occupano di energia.