La pubblicità natalizia di Coca Cola è un “incubo distopico”

La nuova pubblicità natalizia di Coca Cola sta facendo discutere, ma per le ragioni sbagliate. Che è successo?

La pubblicità natalizia di Coca Cola è un “incubo distopico”

Una flotta di camion del consueto rosso Coca Cola che sfila per una città innevata, traboccante di luci e addobbi e ghirlande. La nuova pubblicità natalizia di Coca Cola, così descritta, pare perfettamente aderente a quei canoni che nell’immaginario comune appartengono al Natale: per quale motivo, però, il pubblico ha preso a detestarla. Ma che succede?

Sarà una questione di “già visto”, di stantio? No, non proprio. Che si tratti del contenuto, allora? Che sia una ribellione all’idea di un Natale sempre più commerciale? No, nemmeno. La pietra dello scandalo è una breve frase che appare scritta in piccolo: “creato da Real Magic AI”. Trattasi di opera di intelligenza artificiale, insomma.

Le polemiche e la risposta dell’azienda

coca cola

I commenti di bocciatura sono molti, ma più o meno tutti accomunati dallo stesso tema: che l’intelligenza artificiale si limiti a smascherare il Prosecco falso; a raccogliere gli ordini dei fast food; al limite a suggerirci di usare la colla sulla pizza e a mangiare una pietra al giorno. Insomma: che rimanga confinata in quel grappolo di compiti più banali e ripetitivi dove meticolosità e ripetitività sono l’ordine del giorno; e che lasci la creatività (e soprattutto il Natale) a noialtri, esseri penosamente biodegradabili.

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E poi c’è la questione dello spirito natalizio: altra roba esclusivamente umana, ma del tutto assente nei commenti di chi ha criticato lo spot in questione. “Pubblicità natalizie create dall’intelligenza artificiale… Il mondo è finito” si legge su X.

“Che tristezza”, ha fatto eco un secondo. “Mi sento come se stessi guardando la morte dell’arte e del nostro pianeta svolgersi davanti ai miei occhi e a nessuno sembra importare” ha concluso un terzo, un poco più melodrammatico. Altri, più laconicamente, sottolineano l’ironia del claim “Real Magic”.

Dall’altra parte del bancone, naturalmente, si cerca di organizzare una difesa. Jason Zada, il fondatore dello studio di intelligenza artificiale Secret Level, uno dei tre Coca Cola con cui ha collaborato al progetto, è dell’idea che lo spot sia ancora ricco di “calore umano”.

La sua tesi è che creare un progetto del genere non sia semplice come chiedere a ChatGPT la ricetta della carbonara, e che la sua realizzazione richieda invece l’intervento della creatività e del gusto umano. Pratik Thakar, vicepresidente di Coca Cola, è invece stato più concreto: “Facendo così si risparmiano soldi e tempo“. Spirito natalizio, dicevamo.