Partiamo dal presupposto che la protesta dei trattori, definizione con cui è stata riassunta la mobilitazione degli agricoltori un po’ in tutto il Vecchio Continente, è una questione delicata. Delicata, già: perché si allarga a coinvolgere una serie di problematiche che spesso e volentieri si intersecano fra loro – dalla riduzione dei sussidi in un momento di evidente difficoltà economica alle politiche ambientali che, secondo la spietatezza del mercato, potrebbero favorire importazioni da paesi con norme meno severe con cui è impossibile competere -; e poi anche perché è facilmente strumentalizzabile da certe frange dello spettro politico.
Dalla Romania all’Ungheria, all’Olanda alla Francia, dove la protesta è anche sfociata nello scarico di quintali di letame davanti a McDonald’s e uffici statali – il Vecchio Continente, come accennato in apertura, trema sotto le ruote dei trattori. Nelle ultime ore gli agricoltori hanno intasato con circa un migliaio di mezzi le strade di Bruxelles, con la chiara intenzione di mandare un messaggio al vertice europeo in programma; e oltre a bloccare le vie di comunicazione c’è chi si è lasciato trasportare nel vandalismo.
Dal blocco delle strade alla distruzione delle statue
Stando a quanto riportato da più agenzia stampe la stragrande maggioranza dei manifestanti sarebbe di nazionalità belga. Si gioca in casa, in altre parole: le ultime indiscrezioni lasciate trapelare da un portavoce delle forze dell’ordine segnalano la presenza di “mille trattori e macchine agricole”, che il personale in divisa sta cercando di tenere lontano dal raduno dei ventisette leader dell’Unione europea.
Pare che sia sempre più difficile, tuttavia, trovare un argine per il fronte del malcontento. Gli agricoltori raccolti in protesta davanti al Parlamento europeo hanno di fatto distrutto la statua del meccanico Beaufort, uno dei quattro operai rappresentati attorno al monumento dedicato all’ex industriale belga-britannico, John Cockerill; gettandola tra pallet dati alle fiamme.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, invita alla calma: “Dobbiamo superare questa polarizzazione con il dialogo” ha spiegato alla prima sessione del dialogo strategico con gli agricoltori europei, a Palazzo Berlaymont. “Voi meritate una giusta remunerazione per il vostro lavoro. Il nostro obiettivo è sostenere i vostri mezzi di sussistenza, e garantire la sicurezza alimentare dell’Europa. Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere in questo senso”.
Da una parte gli agricoltori, comprensibilmente preoccupati, dall’altra le autorità europee che si trovano a dover traghettare tra l’esacerbazione delle manifestazioni e la sempre più pressante sfida ecologica. Così, mentre la protesta dei trattori continua a scaldarsi, si delinea sempre più il complesso profilo del futuro alimentare.