Marciano ancora i trattori su e giù per lo Stivale. Nel mirino degli agricoltori, che negli ultimi giorni hanno convinto – almeno in parte – le autorità europee ad accogliere le loro richieste, c’è Roma: stando alle ultime indiscrezioni una decina circa di mezzi agricoli ha già preso posizione sulla via Nomentana, a una manciata di passi dal Grande Raccordo Anulare, mentre il vero e proprio ingresso tra le strade della Capitale è previsto per la giornata di giovedì 8 febbraio.
La quiete prima della tempesta, se vogliamo: in vista del pomeriggio di giovedì la protesta dei trattori attende di raccogliere le forze. E che forze: “Attendiamo circa duemila trattori per la grande mobilitazione a Roma” ha spiegato Danilo Calvani, leader del ’Cra Agricoltori’, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore.
La protesta dei trattori arriva a Roma
Al netto dell’approdo a Roma, che ha un chiaro valore simbolico, è bene notare che la cosiddetta protesta dei trattori continua a configurarsi come rumorosissimo sintomo di una faccenda tanto delicata quanto complessa. Per farvela breve, il malcontento degli agricoltori ha fondamentalmente raggiunto un punto di rottura a causa del culminare di problematiche di natura diversa ma pericolosamente intersecanti tra loro.
I temi più scottanti, come potrete certamente intuire, sono soprattutto di matrice economica: ci stiamo riferendo, per darvi qualche esempio, della riduzione dei sussidi in un momento di evidente difficoltà economica o delle politiche ambientali che, secondo la spietatezza del mercato, potrebbero favorire importazioni da paesi con norme meno severe con cui è impossibile competere.
Gli agricoltori sono dunque (comprensibilmente) preoccupati per il loro futuro, ma è bene notare – e qui è interessante valutare anche la posizione di Slow Food – che la loro inquietudine rischia di essere manipolata e strumentalizzata da determinate frange politiche.
Ma torniamo a noi – la protesta dei trattori si prepara a sfilare per le strade di Roma, per l’appunto. Le parole di Danilo Calvani, uno dei leader della protesta e alla guida del movimento ‘Cra Agricoltori traditi’, sono più che eloquenti: “Da giovedì inizia la mobilitazione” ha spiegato, al termine di un incontro in questura a Roma. “I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma”.
Roma, nel frattempo, attende e si prepara. La speranza è che il malcontento non finisca per sfociare nel vandalismo come successo qualche giorno fa a Bruxelles, dove gli agricoltori hanno distrutto e dato alle fiamme una statua davanti al Parlamento europeo.