Cris Comerford, chef della Casa Bianca con venticinque anni alle spalle, è recentemente andata in pensione: questo è un primo tassello. Prima, c’è stato il G7 in Puglia di cui si è fatto tanto discutere, qui citato per dire che Joe Biden amò la cucina italiana (sì, quella di Massimo Bottura, ma non ci fossilizziamo sui dettagli): questo è un secondo tassello. La correlazione fantasiosa fatta da molti è: alla White House adorano il cibo italiano e al momento la cucina è senza cuoco. Ecco quindi che Le Cesarine si propongono per occupare il ruolo vacante negli States. Se non conoscete Le Cesarine sappiate che si tratta della più grande comunità italiana di cuochi amatoriali, composta da chiunque sappia cucinare o desideri tramandare le ricette italiane (e magari della propria tradizione stretta).
Ma non è tanto per dire: la proposta è seria e verrà inoltrata la domanda a Washington con un piano ben studiato. Una mossa divertente, proprio italiana, ma ecco pensare che dei cuochi amatoriali possano italiani sostituire chef professionisti per gestire una cucina enorme e importante come quella della Casa Bianca è un tantino pretenzioso. Sembra una mossa fatta per scatenare il popolo anti-stellato, quello che “la trattoria sotto casa vince, altro che Bottura”. Vedremo se e come si evolve questa cosa.
Il CV delle Cesarine alla Casa Bianca
l’idea è quella di proporre la rotazione trimestrale di cuoche e cuochi provenienti da tutto lo Stivale, replicando alla Casa Bianca lo stile e le ricette che già in Italia le Cesarine propongono ad appassionati e turisti. Ovvero ricette tradizionali, da far assaggiare ma anche da insegnare (è a tal proposito recentissima l’inaugurazione di una scuola di cucina ad Assisi. Strano che non l’abbiano chiamata “Accademia”, termine molto gettonato per il cibo, ultimamente). Nella candidatura assicurano che si applicherebbero con ricette salutari (beh meno male, è il minimo) e che strizzano l’occhio alla Dieta Mediterranea (cosa che fa sempre un’ottima impressione).
La rete delle Cesarine è patrocinato da Slow Food e sono anni che raccoglie adepti e adepte negli home restaurant: è composta da oltre 1500 amatoriali al momento e lo spirito è sempre forte. Ed è forte anche il nostro tifo per loro, sia mai che la loro proposta sia seriamente presa in considerazione. Sarebbe curioso vedere, nel caso, la reazione di “big” come per esempio proprio chef Massimo Bottura, che ha avuto modo di cucinare in occasione del G7 non senza polemiche nei suoi confronti.