Un brutto periodo si prospetta per gli amanti del vino: la produzione mondiale del vino è in calo, anzi, è arrivata ai minimi storici. A causa del maltempo, infatti, la produzione vitivinicola è scesa ai livelli più bassi mai raggiunti finora sin dal 1961. A dirlo è l’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino: nel 2023 la produzione nel mondo sarà inferiore del 7% rispetto all’anno passato, con un rendimento che sarà il peggiore dal 1961 a questa parte.
Perché la produzione di vino è calata?
Secondo l’OIV questo calo nella produzione è dovuto al maltempo, incluse gelate, forti piogge e siccità. Giorgio Delgrosso, responsabile del settore statistiche dell’OIV, ha spiegato alla BBC che si è trattato di una “tempesta perfetta” scatenatasi sia nell’emisfero nord che in quello sud, tempesta che ha creato questa situazione catastrofica.
Le informazioni in possesso dell’OIV derivano da paesi che rappresentano il 94% della produzione globale di vino. Dai dati è emerso che la produzione è calata in quasi tutti i paesi dell’Unione Europea che, fra l’altro, produce più del 60% del vino totale mondiale. In alcune nazioni le minori rendite sono state provocate dalle forti piogge e temporali, mentre in altre dalla siccità.
Per esempio, la resa è scesa del 14% in Spagna e del 12% in Italia: qui è stato il clima eccessivamente siccitoso e secco a ridurre il raccolto di uva. E in Francia? Beh, rimane il maggior produttore mondiale, anche se qui hanno avuto il problema opposto: a causa del calo della domanda, hanno dovuto distruggere ettari ed ettari di vigneti (con fondi che, fra l’altro, non bastano certo a eliminare gli eccessi).
Meglio non è andata ai produttori dell’emisfero meridionale. Qui è il Cile il più grosso produttore mondiale, solo che la resa è diminuita di ben il 20%, anche qui a causa della siccità e degli incendi. Raccolto negativo anche in Australia, dove la produzione è calata di oltre un quarto rispetto al 2022.
Questo vuol dire che i prezzi aumenteranno? Secondo l’OIV non è poi così scontato. A fronte di un calo nella produzione, infatti, si è registrato anche un calo della domanda mondiale. Che di per sé non è un dato positivo, ma che comunque potrebbe contribuire a mantenere stabile il mercato.
Questo calo della domanda, a sua volta, è stato dovuto al rallentamento della crescita economica della Cina: da lì ecco che il consumo e le importazioni di vino nel paese sono diminuite in modo significativo, abbassando la domanda mondiale.