Il bar Las Vegas di Abbiategrasso, intestato alla figlia di Paolo Errante Parrino, obbligato a tirare giù la serranda: il padre, che i nostri lettori più informati conosceranno forse anche come parente acquisito di Matteo Messina Denaro, era di fatto già rimasto coinvolto nelle indagini della cosiddetta operazione Hydra, dedicata alle infiltrazioni della magia nel contesto regionale lombardo, ed era stato condannato per mafia e oggetto a sorveglianza speciale.
Ma andiamo con ordine: stando al provvedimento notificato in data otto febbraio dalla stessa prefettura meneghina il bar in questione (così come un altro negozio appartenente alla famiglia, Arredamentinox, anch’esso situato in quel di Abbiategrasso) sarebbe stato chiuso per una interdittiva antimafia. La lettura favorita dagli agenti delle forze dell’ordine, infatti, è che il locale sarebbe stato uno “spazio privilegiato” per il mantenimento di relazioni con esponenti della criminalità organizzata.
Chiude il bar Las Vegas per interdittiva antimafia: tutti i dettagli del caso
Paolo Errante Parrino, come già accennato in apertura di articolo, è di fatto rimasto di recente coinvolto nell’operazione Hydra. Le indagini, nel corso degli ultimi due anni, si sono declinate attraverso l’intero territorio regionale e hanno fatto emergere un susseguirsi di incontri, contatti e frequentazioni tra lo stesso Errante Parrino e alcuni esponenti della criminalità organizzata attivi nel contesto lombardo e in particolare nel Milanese e nel Varesotto.
D’altro canto è bene notare che le infiltrazioni mafiose nel capoluogo regionale si trovano da ormai qualche tempo sotto l’occhio delle forze dell’ordine, con rapporti piuttosto recenti che descrivono come le loro operazioni abbiano assunto dei connotati prettamente imprenditoriali.
Ma torniamo a noi: Errante Parrino, dicevamo, sarebbe stato identificato dagli investigatori come “il punto di raccordo” tra il sistema mafioso lombardo e Matteo Messina Denaro, parente acquisito tramite la parentela della moglie con la sorella dell’ex latitante; così come “mediatore tra le diverse anime appartenenti alle varie consorterie criminali”, secondo quanto riportato da Milano Today.
L’uomo, evidentemente confrontato con la chiusura del bar Las Vegas e dell’altro negozio di famiglia, si sarebbe difeso affermando di non potere essere accusato di frequentare i propri parenti e di frequentare il bar con la sola intenzione di aiutare la moglie e la figlia, sottolineando allo stesso tempo di non essere soggetto ad alcuna misura cautelare per quanto emerso dalla sopracitata inchiesta Hydra.
La prefettura milanese, in ogni caso, è rimasta salda nelle proprie operazioni, respingendo le giustificazioni di Errante Parrino puntualizzando che l’infiltrazione mafiosa non è da misurarsi secondo l’andamento del procedimento penale.