La peste suina africana è arrivata per la prima volta in Svezia

La peste suina africana è stata individuata per la prima volta in Svezia nella carcassa di un cinghiale.

La peste suina africana è arrivata per la prima volta in Svezia

Il virus della peste suina africana è stato segnalato per la prima volta in Svezia: stando a quanto dichiarato dalle autorità sanitarie del Paese, il morbo in questione è stato individuato – come sovente capita quando si tratta del primo caso – nella carcassa di un cinghiale già morto. Complessivamente il personale veterinario svedese ha preso in esame sette esemplari morti non molto distanti dalla città di Fagersta, situata a circa 200 chilometri a nord ovest della capitale, Stoccolma; e al momento non è ancora chiaro se la PSA è di fatto stata riscontrata in tutte e sette le carcasse.

Peste suina africana in Svezia: cosa c’è da sapere

peste suina africana

L’occasione ci pare matura per ribadire, in modo tale da evitare fastidiosi e inutili allarmismi, che non si tratta affatto di un pericolo sanitario diretto per l’essere umano: la peste suina africana – come d’altro canto suggerisce il suo stesso nome – è di fatto un virus estremamente contagioso nei maiali domestici e nei cinghiali, e che può portare con facilità alla morte, ma è del tutto innocuo per l’uomo. Il morbo, in altre parole, ha un palato estremamente fine: le sue vittime sono solo ed esclusivamente i suini, come accennato tanto da allevamento quanto selvatici.

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Le conseguenze più dannose – oltre alla macchia etica degli abbattimenti, che inevitabilmente porta a chiederci quanto possa essere sostenibile una filiera che, per sopravvivere, necessita di mutilarsi in questa maniera – riguardano le eventuali restrizioni profilattiche ai flussi di esportazione delle carni di suino. Noi, abitanti del Bel Paese, ne sappiamo qualcosa: un esempio su tutti è naturalmente quello della Sardegna; e più recentemente l’ombra di un nuovo embargo ha preso a pesare anche sulla Lombardia, “capitale” suinicola del nostro caro e vecchio Stivale, dove è stata individuata una positività alla peste suina africana in un allevamento.

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Ma torniamo a noi – la peste suina africana in Svezia, per l’appunto. Al momento, come accennato in apertura di articolo, l’unica positività sul territorio nazionale è di fatto stata riscontrata nella carcassa di un animale selvatico, mentre ancora non si parla di infezioni nelle strutture di allevamento. Nei giorni a venire, naturalmente, le autorità sanitarie si adopereranno per avere un quadro più preciso della situazione.

“Al momento non sappiamo come si sia diffusa l’infezione, ma il salto è lungo rispetto alla zona infetta più vicina in Europa” si legge in un comunicato stampa diffuso dall’Istituto veterinario svedese. “Presumiamo che l’infezione sia avvenuta attraverso l’uomo e non attraverso i cinghiali”. È bene ricordare, infatti, che la peste suina africana può “aggrapparsi” a scarpe, strumenti e veicoli indossati od operati da essere umani, diffondendo così la sua presenza.