Una rincorsa lunga sette mesi circa – un po’ più del previsto, a onore del vero – per poi riprendersi la Citta Eterna dall’alto del nono piano del Rome Cavalieri. La Pergola di Heinz Beck, tre stelle Michelin, torna ad aprire con connotati radicalmente rinnovati da un restyling pressoché totale: l’appuntamento è previsto proprio per oggi, martedì 11 giugno 2024.
Nato a Friedrichshafen nel 1963, Beck è fondamentalmente stato “adottato” dalla Capitale nel 1994 dopo avere raccolto esperienza – principalmente come pastry chef, è bene notarlo – a Monaco di Baviera, Friburgo e Berlino. Il suo fu un “debutto”, per così dire, ambizioso ma puntuale: prendendo in mano del ristorante del Rome Cavalieri Beck non stava semplicemente mettendosi al timone di un’insegna, ma di un palcoscenico.
Nuova veste, nuovo menu, stesso animo: la nuova Pergola
In origine avrebbero dovuto essere cinque mesi: il cartello dei “lavori in corso” fu annunciato poco più di un anno fa e piazzato nel novembre del 2023. La direzione – artistica, architettonica, semantica: a voi la scelta – fu di fatto affidata all’agenzia francese Jouin Manku, nota anche e soprattutto nel mondo hôtellerie e botteghe di lusso, guidata da da Patrick Jouin e Sanjit Manku, anti-star più che archistar, come loro stessi amano definirsi. La promessa era stata quella di una linea di rinnovazione nuova ma non stravolgente, che potesse conservare lo stile classico, “lineare ma lussuoso”, caratterizzante del locale.
In questi mesi – di relativo silenzio per noi, e di febbrile produttività per gli addetti ai lavori – Heinz Beck è stato bravo a mantenere alto il muro del riserbo, lasciando giusto trapelare qualche indicazione vaga e più o meno romantica: La Pergola avrebbe ripreso “il colore di Roma“, quel terracotta caldo e accogliente ma anche elegante.
Promessa mantenuta: la nuova veste riprende motivi floreali declinati in un’estetica retrò, con le pareti punteggiate da capolavori – tra cui alcuni vetri di Gallè – della collezione di proprietà dell’hotel Rome Cavalieri e un impiego deciso, ma non invadente, del legno dei pini come decoro; ma soprattutto è armoniosa con il carattere della città che da lassù ben si riconosce – cromaticamente e non solo.
“Fa parte della bellezza di Roma passeggiare attraverso la storia” ha spiegato a tal proposito lo stesso Beck “e gli architetti hanno scolpito lo spazio che continua ad accogliere 50/55 coperti per ridisegnare la sala con linee leggere e armoniose, mentre i colori sono quelli caldi e avvolgenti ispirati alle tonalità della Città Eterna”.
Il restauro non ha “risparmiato” neanche il menu: la nuova identità è quella della “cucina salutare che dà gioia”, che intende – anche e soprattutto attraverso la spesa – “sottolineare il nostro rispetto per la natura, per il pianeta, del prossimo, per lo staff e per il cliente”.
Un paio di esempi? Nel nuovo menu spicca un piatto chiamato 0,1, ossia “la percentuale dello spazio occupato dall’uomo rispetto alla biomassa mondiale”: si vuole riprendere “l’incontro tra uomo e natura in un sampietrino in carbone su carpaccio di pomodori”. E non è tutto. “Con il piatto Appia Antica” spiega ancora Beck “descriviamo la transumanza e la Regina Viarum con l’agnello come ingrediente e le erbe di campo che crescono nel millenario basolato romano”.