“Giovedì 7 novembre La Pecora Elettrica finalmente riapre”, si legge così sul sito della caffetteria – libreria nel quartiere Centocelle a Roma che era stata presa di mira il 25 aprile scorso. Devastata da un incendio, il luogo simbolo dell’antifascismo e delle lotte sociali ai confini del quartiere, stava per riaprire i battenti dopo la maratona di solidarietà in questi mesi. Qualcosa, però, è andato storto perché oggi sono stati rinvenuti liquidi infiammabili nei locali dai carabinieri della compagnia Casilina e dai vigili del fuoco.
Ma se da una parte il pensiero va alle neo violenza fascista – vedi l’oltraggio nel giorno della Liberazione, un attacco non troppo velato alla storia di questo Paese – dall’altra il colpo è da imputare allo spaccio. Si tratta, dunque, di un avvertimento per “disturbo” al traffico di droghe. Questa la strada seguita dagli investigatori alle prese con i 2 incendi: alle 3.00 di questa notte alla “Pecora elettrica” e quello di un mese fa alla pizzeria di fronte la caffetteria – libreria. I due locali sono, di fatto, gli unici aperti fino a tardi e, secondo gli inquirenti, potrebbero non essere graditi dagli spacciatori locali in difficoltà con lo smercio di stupefacenti.
Uno dei titolari, Danilo Ruggeri, ha sollevato l’abbandono delle Istituzioni. Sul posto anche il Ministro alla cultura, Dario Franceschini e il vice sindaco Luca Bergamo che hanno assicurato il pieno appoggio dello Stato. Per Riccardo Franco Levi dell’Associazione Italiana Editori (Aie), “distruggere i luoghi delle idee e della promozione della cultura, quali sono le librerie, è un atto vile e pericoloso per la democrazia, che non deve avere cittadinanza nel nostro Paese”.
C’ è sgomento nel quartiere per quella che sembra una guerra alla legalità. Pertanto, per le 19 di oggi, da piazza dei Mirti, un gruppo di residenti ha organizzato una “passeggiata di autodifesa”, per dimostrare come, spesso, per difendere la cultura e il quartiere occorrano i cittadini in prima linea e non i politicanti.
Fonte: La Repubblica