Squadra che vince non si cambia, si dice. La card “Dedicata a te“, l’intervento assistenzialista targato governo Meloni che fece il suo debutto assoluto la scorsa estate, è tornata: stesso abito, stessi requisiti stringenti, stesse limitazioni agli acquisti che un anno fa avevano tanto discutere. Qualcosa, però, è cambiato: l’importo, tanto per cominciare.
Dai 382 euro e 50 centesimi di (poco più di) un anno fa siamo passati a 500 euro per nucleo familiare, frutto di un “tesoretto” di risorse un poco più abbondante (600 milioni complessivi, a essere ben precisi). Non cambia però, come abbiamo accennato nelle righe precedenti, il carattere dell’iniziativa: un tentativo di risolvere i problemi delle classi sociali più in difficoltà con una mancia più o meno (stavolta più più che meno, va detto) cospicua. Ma come funziona?
A chi spetta la card e come ottenerla
L’attivazione delle nuove carte “Dedicata a te” avverrà dal 9 di settembre, con i Comuni che andranno a contattare direttamente i beneficiari selezionati (poco più di 1 milione e 300 mila nuclei familiari, stando a quanto lasciato trapelare). Vale la pena notare che coloro che già possiedono una carta – e che ancora, a un anno di distanza, soddisfano i requisiti – vedranno l’importo ricaricarsi in automatico. Ma gli altri?
Ricordiamo, tanto per cominciare, che non è possibile fare richiesta per ottenere la carta: le liste sono state redatte direttamente dall’Inps seguendo i requisiti indicati dal governo. Tali requisiti escludono tutte le famiglie in cui almeno un componente riceve già aiuti contro la povertà o di sostegno contro la disoccupazione e gli Isee che superano i 15 mila euro.
Vale poi ricordare che la priorità sarà data – ancora una volta – alle famiglie composte da almeno tre persone (con ulteriore priorità a quelle con almeno un under 14, e poi con under 18), lasciando potenzialmente esclusi – ancora una volta – i single in difficoltà economica o quelle con figli più grandi.
I 500 euro potranno essere utilizzati per acquistare beni alimentari di prima necessità (anche se non tutti, come vedremo), carburante e abbonamenti per il trasporto pubblico. L’elenco dei cibi “consentiti”, per così dire, si è ampliato a includere i prodotti Dop e Igp (assenza rumorosissima, nella “edizione” 2023), ortaggi surgelati e prodotti da forno surgelati. Continuano invece a rimanere esclusi il sale, le tisane (mentre tè o camomilla sono ok) o il pesce surgelato (ma via libera a quello fresco), alcuni degli assenti già segnalati lo scorso anno.