La leggerezza con cui dichiariamo di sprecare il cibo delle feste è disarmante

L'86% degli italiani ha ammesso di sprecare cibo durante le festività natalizie, ha svelato un sondaggio di Too Good To Go.

La leggerezza con cui dichiariamo di sprecare il cibo delle feste è disarmante

In occasione delle feste la macchia dello spreco alimentare si allarga fino a diventare una voragine nera – una voragine dove, in misure più o meno equivalenti, sguazzano negligenza, connivenza e vergogna. Il Natale è alle porte, e come di consueto la slitta di Babbo Natale porta con sé grandi pranzi e cene con il parentame, con i colleghi, con gli amici – una cornucopia di leccornie che rischia di volare dai fornelli alla spazzatura senza nemmeno passare dal via.

Ci sono utili, in questo contesto, i dati di un recente sondaggio condotto da Too Good To Go in collaborazione con YouGov: numeri alla mano, addirittura l’86% degli intervistati ha dichiarato di sprecare del cibo durante le festività natalizie, con il 37% di questi che arriva a gettare via più di un quarto del cibo acquistato per l’occasione.

Lo spreco alimentare, o la faccia più buia del Natale

spreco alimentare

Si potrebbero tracciare paralleli più o meno pertinenti con l’animo fondamentalmente consumista del Natale, ma a noi colpisce anche e soprattutto la leggerezza con cui lo spreco di cibo, in periodo festivo, sia ormai stato assorbito collettivamente – e un poco omertosamente – come una verità innegabile, inevitabile e inattaccabile.

Ma torniamo a noi, e a dati del rapporto di Too Good To Go: a fare da protagonisti assoluto sulla tavola degli italiani durante le festività natalizie sono naturalmente i dolci – i carissimi dolci, dovremmo dire: come già evidenziato dal Codacons, i prezzi di pandori e panettoni si sono tenuti sugli stessi livelli dello scorso anno; e sapete bene quanto prendiamo sul serio, su queste pagine, il discorso “lievitati natalizi”.

Dati alla mano, quattro italiani su dieci hanno confessato di avanzare maggiormente i dolci tipici come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%).

C’è, poi, il problema alla radice che potremmo riassumere con l’espressione “meglio avere di più che rimanere senza”: a creare un ambiente evidentemente florido per lo spreco di cibo è la quantità eccessiva di spesa, con sei italiani su dieci che tendono ad acquistare più alimenti rispetto al solito, a seconda dell’occasione e del numero di ospiti.

Senza ombra di dubbio in questo ultimo aspetto gioca un aspetto importante anche la matrice culturale, o più banalmente la paura di deludere (o di essere giudicato?) l’ospite.

Attenzione, però – non mancano, naturalmente, i tentativi di mettere una toppa al buco. Per tamponare lo spreco di cibo prima, durante e dopo le Feste, gli italiani scelgono ad esempio di congelare gli avanzi (51%), condividere il cibo in eccesso (45%) e utilizzare proprio le ricette anti-spreco (43%); con la prima soluzione che viene più adottata dagli over 55% (55%) e la seconda dai giovani tra i 18 e i 34 anni (il 57% contro il 45% di media).