C’è chi se ne va una volta per tutte e chi, invece, si appresta a fare il proprio ritorno di gran carriera. La situazione in Russia continua a evolversi, a mutare, ad arricchirsi di nuove fughe di notizie – e no, non ci riferiamo ai dettagli bellici (ché fortunatamente stanno al di fuori della nostra sfera di competenza), ma piuttosto alla porta girevole dei marchi di food & beverage che nel corso degli ultimi mesi hanno abbandonato il mercato russo. L’ultima all’appello, a quanto pare, potrebbe essere la Guinness.
Meglio fare un attimo di ordine, prima di proseguire: certamente ricorderete il grande esodo di marchi occidentali che, nelle immediate settimane successive all’invasione armata dell’Ucraina, hanno ritenuto opportuno terminare o sospendere le proprie attività in Russia. Tra questi c’erano anche diversi marchi di alcolici: Pernod Ricard, che ha poi avuto qualche ripensamento; o la stessa Diageo, proprietaria della Guinness.
La Guinness tornerà in Russia?
Ecco, qui è bene notare che la stessa Diageo ha recentemente dichiarato che l’azienda non ha alcuna intenzione di rivedere la sua posizione circa le importazioni dei propri prodotti- Guinness evidentemente compresa – in Russia. “Nel marzo 2022, abbiamo interrotto tutte le importazioni dei nostri prodotti in Russia e abbiamo interrotto la produzione locale di birra per conto terzi e l’imbottigliamento di liquori” ha dichiarato un portavoce del colosso degli alcolici a the Drinks Business.
“Nel giugno 2022 abbiamo quindi deciso di chiudere responsabilmente la nostra attività in quel paese e il processo è ormai quasi completo. Diageo non importa o vende direttamente o indirettamente alcun prodotto in Russia”. Eppure le voci di corridoio vogliono la Guinness a un passo da Mosca – che sta succedendo?
Stando a quanto lasciato trapelare dall’agenzia statale Rosaccreditation, la Moscow Brewing Company (MPC) avrebbe di fatto ufficialmente approvato la distribuzione della Guinness sul territorio nazionale raggiungendo un accordo per la sua importazione. Le ipotesi più accreditate riguardano l’accesso delle autorità russe a flussi di importazione parallela, dove un’azienda russa può arrivare disporre di una dichiarazione registrata rilasciata e certificata da Rosaccreditation per importare alcolici e altri prodotti altrimenti non ottenibili in Russia.
Una sorta di cortocircuito che permette alla Moscow Brewing Company di evadere il blocco di Diageo e importare Guinness in Russia. Stando a quanto lasciato trapelare, la prossima mossa delle autorità russe sarà proprio quella di cominciare a distribuire i prodotti del marchio in questione sul mercato russo, con consegne “effettuate in vari formati: bottiglie, lattine e fusti da 0,33 a 50 litri”.