Alla fine di una giornata convulsa, Matteo Spinola, 43 anni di Bologna, studi di marketing a Milano prima di cambiare vita per dedicarsi al gelato, ha spiegato a Repubblica Genova: “Su Facebook ho 200 amici, i clienti della mia gelateria sono molti di più e allora ho deciso che raggiungevo più persone se appendevo un post nella mia vetrina”.
Detto, fatto: Matteo Spinola la lettera ai “Free vax-no vax” l’ha scritta davvero e prima di condividerla su Facebook l’ha appesa sulla vetrata della sua gelateria di Chiavari, Levante di Genova, dove si specchia il monte di Portofino. Vale a dire la Cremeria Spinola, aperta 7 anni fa e da tempo stabilmente tra le 100 migliori gelaterie artigianali d’Italia secondo l’apposita e ben nota classifica di Dissapore.
Posizione numero 63: + 3 nel 2018.
[Le 100 gelaterie artigianali migliori del 2018: da 100 a 31]
Non ha usato mezze misure o frasi di circostanza nella lettera rivolta a chi sceglie di non far vaccinare i propri figli, come permesso dall’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe, che ha procrastinato l’obbligo dei vaccini per i bambini che frequentano asili nidi e scuole materne.
“Free vax-no vax, siete un pericolo per la comunità in cui vivete, non siete i benvenuti nella mia gelateria”, firmato Matteo Spinola, che si è preso così la responsabilità delle sue parole insolitamente destinate ai social, ma solo in seconda battuta.
Per poi proseguire: “I vostri incolpevoli figli dovrebbero essere tenuti fuori dalle scuole dove, oltre alla propria, metteranno a rischio la vita di quasi 10.000 bambini immunodepressi che per questo non hanno potuto vaccinarsi. I vaccini sono uno strumento di vita, senza se e senza ma”.
Come previsto, se i clienti del negozio di Chiavari si sono complimentati con il gelatiere, sulla sua pagina Facebook da ore si susseguono insulti e accuse.
Oltre a una forma di protesta più subdola: recensioni negative della cremeria su TripAdvisor da parte di persone che non ci sono mai state, solo perché in linea con le tesi dei no-vax e contrarie all’opinione del gelatiere (per ora, comunque, nonostante questi voti, il punteggio della Cremeria Spinola resta alto: 4,5).
“Non sono un eroe, ma non potevo più stare zitto”, ha riassunto per nulla intimorito Spinola che non ha figli: “Fino al decreto Milleproroghe ho taciuto, poi non ce l’ho più fatta. Non si può stare zitti sempre, e ho sentito la necessità di intervenire”.
Anche con veemenza, ma il messaggio, bisogna dirlo, è molto chiaro: “Non voglio nel mio paese le vostre leggi omicide e faccio a meno del vostro denaro. No vax e free vax non siete i benvenuti nella mia gelateria”.
[Crediti | Repubblica Genova]