La farina di larve s’ha da fare: l’UE ne autorizza la produzione

Respinte le ultime obiezioni da destra, la larva di verme della farina ha il via libera in UE.

La farina di larve s’ha da fare: l’UE ne autorizza la produzione

Aprite bene le orecchie, anzi le antenne: la farina di larve sta per arrivare sulle vostre tavole. Non è una minaccia, nemmeno un pronostico. È semplicemente l’ultima notizia sul fronte EFA: l’UE ha respinto le obiezioni alla proposta di immettere sul mercato come alimento la polvere di larve intere del verme della farina giallo. Cosa significa? Che presto sarà autorizzata la produzione e commercializzazione di questi insetti mangerecci su territorio europeo. Con buona pace dei partiti conservatori di destra (vi ricorda qualcosa?) che continuano a osteggiarli.

Obiezione, respinta!

giorgia meloni

Il momento è a dir poco storico. La Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza alimentare ha respinto le obiezioni riguardo al famigerato Tenebrio molitor o verme della farina con 39 voti contrari, 32 favorevoli e 6 astenuti. Queste erano state avanzate dagli europarlamentari Alexander Bernhuber e Laurence Trochu, rispettivamente Ppe (Partito Popolare Europeo) ed Ecr (Partito dei Conservatori e Riformisti Europei). Entrambi di destra, il secondo ha avuto per anni Giorgia Meloni al vertice, dal 2020 allo scorso dicembre. Sconfitti per un soffio e “costretti” (a detta loro) a mangiarsi gli insetti.

Proprio da parecchi fronti del governo italiano è stato espresso malcontento per la decisione. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato: “L’Europa insiste nel voler portare larve e altre schifezze sulle nostre tavole”. Silvia Sardone, europarlamentare Lega: “L’UE vuole gli insetti a tavola? Se li mangino loro!”. Il pensiero va agli “agricoltori e alle tradizioni alimentari” che sarebbero minacciate dall’invasione delle larve straniere, manco fossero cimici asiatiche. E la colpa ovviamente è, in virgolettato, di Ursula Von Der Leyen, della sinistra, delle multinazionali.

Ancora una volta l’attenzione sfugge al vero argomento della materia, ovvero la farina di larve e le sue possibili implicazioni alimentari a livello di nutrimento e sostenibilità. L’importante è indignarsi e cercare capri espiatori.

Cos’è (e come si mangia) il verme della farina

verme-farina

Ok ok, non è proprio una bellezza, ve lo concediamo. Dovete chiudere gli occhi e immaginarvelo finissima polvere dal colore giallino. In ogni caso, lo sapete quanti insetti mangiamo allegramente tutti i giorni senza saperlo? Non è che gli impianti dove producono alimenti “normali” siano completamente scevri da moscerini o altri esserini volanti e striscianti. Barrette di cioccolato, yogurt, succhi di frutta, farina appunto: vi assicuro che con gli insetti vi siete già leccati i baffi, più e più volte.

Ecco, d’ora in poi il nome del Tenebrio molitor o verme della farina sarà annunciato forte e chiaro sull’etichetta. Questa larva è originaria del Mediterraneo (guarda mamma, prodotto tipico!) e vive un po’ in tutto il mondo. Se da noi è comunemente usata come mangime per animali domestici, compresi pesci, rettili, uccelli, nel Sudest asiatico viene consumata da secoli come alimento e street food.

Ne vale la pena? Pare di sì: ricca di proteine, grassi insaturi, vitamine, minerali. Si riduce facilmente in polvere (e dunque farina) per cui non è difficile immaginarsela come base o integratore per porridge, smoothies, burger, pane, lievito alimentare. Soprattutto, il suo impatto nell’allevamento è infinitesimale rispetto a quello della più classica delle fonti proteiche, ovvero la carne. Per regolamento UE poi non dovrebbero esserci rischi: la farina sarà trattata con raggi UV per eliminare qualsiasi possibile patogeno.

Insomma, quando sarà il momento non fermatevi alle apparenze. Pensatelo come un piccolo, minuscolo aiuto nutrizionale in più alla vostra dieta, senza sapore o consistenza particolarmente degni di nota. E soprattutto ricordate: se non lo volete, basta non comprarlo!