Nicola Ancilotto e Luca Cotecchia sono i fondatori della startup Circular Fiber, veneto-friulana, che ha trovato il modo di produrre farina di carciofi. Come? Sfruttando gli scarti dell’ortaggio. Il risultato è una farina funzionale che hanno chiamato KARSHOF e che hanno brevettato (o meglio, i fondatori hanno depositato la domanda di brevetto, e sono in attesa).
Dopo la farina di grilli – che abbiamo assaggiato nel pane – nata con l’intento di trovare alternative anche per dare tregua al grano come materia prima (oltre che per proporre un alimento base più proteico e forte dal punto di vista nutrizionale), ecco la farina di scarti di carciofo. Si parla di produzione a basse emississioni di CO2, di economia circolare, di lotta contro lo spreco.
Farina di carciofi: di cosa si tratta
Sul sito web qdpnews si legge che la startup Circular Fiber ha ragionato secondo due principi: il primo è trovare il modo per riciclare gli scarti del carciofo (l’industria sacrifica tre quarti dell’ortaggio) e poi proporre un alimento ricco di nutrienti e adatto a tutti. Ecco quindi come sono partiti dalle fibre di carciofo estratte dalle foglie scartate, e le abbiano trasformate in farina.
Nel prossimo futuro, Ancilotto e Cotecchia hanno intenzione di fondare un impianto proprio per la produzione della KARSHOF, cosa che per ora è necessariamente affidata a terzi, così da ridurre le emissioni per il trasporto e lasciare come polo centrale la provincia di Venezia.
Caratteristiche della farina di carciofi
Leggere le caratteristiche di questa farina di carciofi è una meraviglia perché l’elenco di buone qualità è davvero lungo e impressionante, quando basterebbe anche solo il fatto che nasce da un riciclo. Ecco le proprietà della farina di carciofi:
- completamente di origine vegetale;
- completamente priva di glutine;
- a basso contenuto di zuccheri;
- molto digeribile;
- contiene il 60% di fibre;
- c0ntiene il 13% di proteine;
- è ricca di antiossidanti come la cinarina;
- è ricca di inulina;
- adatta a chi deve stare attento all’indice glicemico;
- può essere coinvolta in cucina al pari di qualsiasi farina priva di glutine (dalla startup comunicano che “adatta per pane, pasta, snack e pizze dando un’elasticità notevole all’impasto”)
- ha una shelf-life di tre anni
Farina e non solo: dai carciofi nasceranno i mattoni
L’idea di Luca Cotecchia e Nicola Ancilotto, la Circular Fiber, è inserita nel progetto Terra Next nato per supportare la crescita di startup e piccole medie imprese innovative nell’ambito della bioeconomia e dell’agricoltura rigenerativa. Racconta Ancilotto: “gli scarti di carciofo potranno prestarsi in futuro anche ad altri impieghi. Ora parliamo di farina ma la nostra ricerca guarda anche alla creazione di fibre tessili, mattoni eco sostenibili e bioplastiche“.
Fonte qdpnews.it