Gregg Wallace, ormai ex giudice di MasterChef UK, si è dimesso dal suo ruolo in seguito a un’inchiesta veicolata dalla BBC che ha ventilato un ampio fascicolo di molestie sessuali. Quanto ampio? È presto detto: le accuse sono state formulate da una platea di tredici persone che hanno lavorato con lui per un periodo di ben diciassette anni.
Tra le testimonianze si legge del nostro che prende a spogliarsi davanti a una dipendente, che confida a una collega più giovane di essere senza mutande, che mostra a un’altra dipendente donna foto di se stesso a torso nudo, che si lancia in commenti profondamente inappropriati sulla propria vita sessuale. Insomma: il dado pare essere tratto. E Wallace ha pensato a una difesa, che però l’ha spedito nella proverbiale brace.
La difesa di Wallace e il commento del Primo Ministro
La vetrina è quella di Instagram. Prima la negazione: non c’è stato alcun comportamento di natura sessualmente molesta, ha rassicurato l’ormai ex giudice. Poi l’affondo: le accuse provengono solo da “una manciata di donne della classe media e di una certa età“. Il Primo Ministro rimane sbigottito: sono parole grossolane e misogine.
L’intera vicenda ha di fatto raggiunto il civico dieci di Downing Street. Rupa Huq, deputato laborista e membro del comitato Cultura, Media e Sport ha spiegato che la BBC dovrebbe prendere in considerazione l’idea di sospendere MasterChef per la durata delle indagini.
Allo stesso tempo, un portavoce del Number 10 ha confermato che Lisa Nandy, attuale Segretario di Stato per il digitale, la cultura e i media ha affrontato una serie di colloqui con i piani alti della BBC per affrontare il nodo Wallace. La lettura delle autorità governative, in ogni caso, è lapidaria: la difesa di Wallace è stata “inappropriata e misogina”.
Nel frattempo anche altre presunte vittime hanno deciso di dare voce alla propria esperienza. Ulrika Jonsson, presentatrice tv che partecipò come concorrente a MasterChef Celebrity, ha ad esempio spiegato di come Wallace fosse solito snocciolare battute sulla violenza sessuale.
Gli ingranaggi dell’indagine portata avanti da Banijay UK, società di produzione del programma in questione, continuano a girare. Wallace si è impegnato “a collaborare pienamente”: il suo tentativo di difesa, però, non fa che intorbidire la sua posizione.