Squadra che vince non si cambia, no? La dieta mediterranea si piazza, ancora una volta, al vertice della ormai consueta graduatoria redatta dall’U.S. News & World Report. La valutazione poggia, naturalmente, sul parre di una commissione di esperti composta da quarantatré nutrizionisti specializzati in diabete, salute del cuore e perdita di peso.
I criteri utilizzati per redigere la graduatoria finale, stando a quanto riportato da numerose testate nazionali e internazionali, hanno tenuto conto della completezza nutrizionale, dei rischi e dei benefici per lo stato di salute, della sostenibilità su di un periodo a lungo termine e, ultima ma certo non per importanza, della efficacia basata sull’evidenza scientifica.
Dieta mediterranea caput mundi
Ci piace pensare che non sia necessario andare a spiegare i dettagli del regime alimentare previsto dalla dieta mediterranea, ma è bene sottolineare che, nella sua attuale definizione, comprende tra le sue raccomandazioni anche le interazioni sociali durante i pasti e l’esercizio fisico. La dieta mediterranea, in altre parole, è qualificabile come un qualcosa in più che un semplice – ma non banale, e certamente efficace – regime alimentare: si tratta, in altre parole, di uno stile di vita.
Primo posto assoluto per il settimo anno consecutivo, dunque. La dieta mediterranea ha trionfato, alzandosi sul gradino più alto del podio, nelle categorie di regime alimentare più semplice da seguire, migliore per la famiglia, per il diabete, per le ossa e per il cuore. Una vittoria a tutto tondo, insomma.
Al di là degli allori è però interessante dare un’occhiata anche alle cosiddette medaglie di argento e di bronzo: il secondo posto è infatti applicato alla dieta DASH (acronimo anglofono per indicare Dietary Approaches to Stop Hypertension), un regime alimentare particolarmente utile a coloro che hanno intenzione di prevenire o arrestare problemi di pressione alta e ipertensione. Tra i principali protagonisti di questa dieta troviamo alimenti come frutta, verdura, cereali integrali, proteine magre e latticini a basso contenuto di grassi, limitando molto il sodio.
Terzo posto e medaglia di bronzo, invece, per la cosiddetta dieta MIND (altro acronimo “parlante”, che abbrevia la dicitura Mediterranean-DASH Intervention for Neurodegenerative Delay), una sorta di ibrido tra le prime due classificate – dieta mediterranea e DASH, per l’appunto – che tuttavia va a concentrarsi sugli alimenti che vanno specificamente a migliorare la salute del cervello.
Vale la pena menzionare anche il fatto che la commissione ha valutato per la prima volta anche la dieta vegana, classificatasi alla decima posizione complessiva; mentre l’ultimo posto nella lista delle trenta migliori diete è andato a quella crudista.