il matrimonio tra The Coca-Cola Company e le Olimpiadi non s’ha proprio da fare: è almeno dal 2022 che questo storico sponsor non è visto di buon occhio, prima dal Senato inglese in occasione dei Giochi di Pechino, ora da parte della comunità scientifica in occasione dei Giochi di Parigi 2024. Questa esorta il Comitato a interrompere la partnership, con motivazioni serie e argomentate. Su WEIRD spiegano la vicenda.
Scienziati, attivisti e semplici firmatari chiedono a gran voce che le Olimpiadi rompano con Coca-Cola, paragonando la multinazionale alle aziende produttrici di tabacco che per lungo tempo hanno sponsorizzato i Giochi (come se fosse una scelta normalissima). Una situazione spinosa sia per l’azienda sia per i Giochi, dal momento che The Coca-Cola Company è lo sponsor principale da moltissimi anni: addirittura, Coca-Cola conteneva ancora cocaina quando iniziò la collaborazione con le Olimpiadi.
Sponsor Olimpiadi: Coca-Cola da un lato, Sanofi per il diabete dall’altro
Coca-Cola ogni anno spende circa 20 milioni di dollari per potersi associare alle Olimpiadi, ma ha costantemente il fiato sul collo da parte della comunità scientifica. Il dubbio principale riguarda la contraddizione in termini di salute: la bibita più famosa al mondo non è il prodotto giusto da associare a una vita virtuosa fatta di sport e sacrificio. Anzi, è esplicitamente associata al vizio del fumo e messa sullo stesso piano del precedente main sponsor ovvero le aziende di tabacco, che fino agli anni ottanta erano associate ai Giochi.
Per la comunità scientifica, associare le olimpiadi a prodotti che impattano negativamente sulla salute pubblica è un’assurdità, soprattutto alla luce del fatto che insieme a Coca-Cola un altro sponsor è Sanofi per la ricerca sul diabete. Un po’ come la strategia di mettere le palestre proprio accanto ai fast food: schiaffi e carezze, belle parole e bei valori ma supportati da prodotti junk. Ne parla a proposito su WIRED Robert Lustig, neuroendocrinologo pediatrico: “tutte le bevande zuccherate sono dannose, un veleno mitocondriale metabolico. Il comportamento della Coca-Cola è tra i più vergognosi“.
Eppure gli atleti la “bevono”. Ce la beviamo?
Molto diverso il punto di vista di Marion Nestle, professoressa di nutrizione, studi alimentari e salute pubblica alla New York University. Lei non difende Coca-Cola come prodotto ma comprende che vantaggio sia tale collaborazione con le Olimpiadi: “gli atleti più importanti del mondo sono lì in piedi e tengono in mano bottiglie di Coca-Cola. Questo distoglie l’attenzione dal ruolo di questi alimenti, poiché gli atleti sono veramente sani, altrimenti non sarebbero atleti“. Insomma gli atleti sono sani pur bevendo Coca-Cola. Quindi è un buon messaggio.