Siamo in quel periodo dell’anno. La disgraziatissima estate 2024 in cui, come mozziconi di sigaretta sulle sterpaglie secche, polemiche incendiarie prendono fuoco in un secondo. Tema: gli scontrini. Svolgimento: le (più o meno inaspettate) sorprese sul conto di turisti, villeggianti o, perché no, anche cittadini che ordinano cibo e bevande al solito bar durante il picco estivo. Le ultime due notiziole, dalla Francia e da Castelfranco Veneto, vorrebbero far scoppiare il cataclisma. Però, a forza di casi triti e ritriti, sembrano quasi ignifughe. Ma non è che ci siamo stufati degli scontrini-gate, che siano fattuali oppure allestiti ad arte?
Lo scontrino-gate colpisce ancora
Con un sospiro che pare più uno sbadiglio, andiamo a vedere cos’è successo tra giugno e luglio. La prima notizia, riportata da Il Fatto Quotidiano, arriva da TikTok. L’utente coolarj10 posta un video in cui racconta di una tragedia sfiorata durante le vacanze in Francia. Al termine della cena (in cui, a giudicare dalle immagini, il nostro si è voluto trattare bene) lo scontrino riporta un rincaro che in teoria non dovrebbe esserci.
La voce dovrebbe corrispondere all’aggiunta di tartufo sulle patatine, un plus di ben 25 euro sul conto. Che prontamente, grazie alla mania di immortalare ogni singolo piatto e contorno prima di mangiarlo, viene smentito. L’utente mostra fiero le immagini in sequenza e in effetti le patatine appaiono vergini. Il ristorante, allertato con tanto di prova fotografica, fa marcia indietro e il conto torna a meno 25 euro. Fine della storia con twist (e se avessi mangiato di proposito tutto il tartufo prima della foto? si chiede con malizia coolarj10).
Il rincaro che non ti aspetti
Torniamo in Italia, con una “notizia” rilanciata da NordEst24 che arriva dalla pagina Facebook Sei Di Castelfranco Veneto se… NUOVO (chissà che ci siamo persi sul vecchio). Il signor Nicola Baghin, evidentemente non turista ma attivo cittadino e utente FB del suo comune, apre le polemiche con un classico: “Premetto subito, non voglio far polemica ma solo sottolineare la rotta che sta prendendo questo italico stivale”. Siamo già con i popcorn.
In breve: Baghin si siede al bar, chiede una coca da 20cl e scopre che costa 3,5 euro. Il calcolo è presto fatto: “Cioè €17,5 al litro. Sarà normale? Non lo so, ma qui si sta esagerando”. Non lo so io signor Baghin, evidentemente lei non esce abbastanza. Non sa che il rincaro di cibo e bevande al bar, così come al ristorante, all’aeroporto, in stanza di albergo è cosa normalissima. E dovuta, perché dietro c’è il costo del tempo di lei che sta al tavolo, del tavolo stesso, del cameriere che la serve, dell’elettricità per l’aria condizionata/ventilatore/luce/musica, i costi di gestione, eccetera. Siamo sicuri che il rincaro della bottiglietta al bar rispetto al supermercato sia così inaspettato?
La polemica che non serve (e forse neanche c’è)
Insomma, abbiamo capito che d’estate volete notizie succose e frivole, ma non così frivole da non provocare indignazione. Ma che dico, ormai ci si fa la guerra anche sulle affermazioni innocenti stile Mi piace questo (risposta: vuol dire che non ti piace quello?!iii?). Quella degli scontrini estivi, dei conti con fregatura, dell’avido ristoratore pronto ad approfittarsi dell’ignaro turista è storia vecchia come il cucco.
Che, proprio come la peperonata, si ripropone favorita dal caldo estivo. E che non serve, o almeno serve a fare click e aumentare l’engagement. Anzi, spesso non c’è proprio. Lampante, nel caso di Castelfranco, la svista e il non rendersi conto di un fatto così banale come l’esistenza del rincaro al bar. Più maliziosa, e forse un po’ architettata e impreziosita, quella del turista in Francia. Del resto, quanti sono disposti a manipolare la realtà per un pugno di visualizzazioni in più?
In un universo social in perenne malafede nei confronti del prossimo, tutto può accadere. E l’algoritmo, così come la stampa on e offline, segue. Così eccoci qua, noi che questa notizia non avremmo voluto scriverla, e invece siamo costretti a ubbidire alle regole del gioco. Annoiati, ma almeno consapevoli che per gli scontrini estivi davvero non vale la pena alzare polveroni.