Per secoli, la prefettura di Pu’er, nella provincia dello Yunnan, nella Cina meridionale, è stata sinonimo di tè, dando il nome ai leggendari tè fermentati considerati medicamentosi e un vero tesoro nazionale.
Le nuove generazioni però sembrano apprezzare sempre di più il caffè, e anche una zona così profondamente legata alla coltivazione della Camellia Sinensis sembra prenderne atto, diventando il centro della cultura dello specialty coffee cinese.
Il caffè dello Yunnan
I giovani cinesi sembrano sempre più attratti dal caffè in tutte le sue forme, dall’espresso a cappuccini e macchiati, così come alle più moderne estrazioni: a raccontarlo al Japan Times è Liao Shihao, terza generazione di coltivatori di caffè nella regione. L’azienda di famiglia di chiama Xiaowazi, “Piccola Valle”, ed è stata fondata dal nonno Liao Xiugui, negli anni 80, agli albori della coltivazione commerciale del caffè e dove ancora oggi è prodotta la quasi totalità di quello cinese, e di cui Xiugui era una delle pochissime persone in Cina ad averne studiato la coltivazione.
Una regione votata al tè, ma la cui altitudine e clima temperato si sono ben prestati a quella pianta così poco familiare per la zona, dando vita a un prodotto “forte ma non troppo amaro, floreale e leggermente fruttato” nelle parole dell’ormai 83enne coltivatore che assicura: “bere caffè rende più giovani e in salute”, bevendone lui stesso tre tazze al giorno.
La richiesta di caffè cinese è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni, pur restando molto indietro ai giganti del settore come Brasile, Vietnam e Colombia, e la politica ha rapidamente preso nota.
In una visita del mese scorso il presidente Xi Jinping ha dichiarato che il caffè “rappresenta la Cina”, e le istituzioni si sono attivate per migliorare la produzione, attrarre investimenti e aumentare l’export, e sviluppato programmi che collegano il caffè e la sua coltivazione al turismo.
Un’altra coltivatrice della regione, Yu Dun è entusiasta, e ha visto i suoi guadagni moltiplicarsi da quando può tostare e vendere il caffè direttamente nella sua azienda, e ha diversificato i suoi affari con visite alla piantagione, accoglienza e pure un ristorante che abbina il caffè alla cucina tradizionale dello Yunnan.
“Per noi il caffè era la bevanda dei ricchi -racconta- ma ora tutto è cambiato”.