Secondo l’Unione Ortodossa Kosher, la carne coltivata di pollo realizzata nei laboratori della startup israeliana SuperMeat è kosher a tutti gli effetti. Anzi: l’Union Ortodossa ha proprio certificato tale carne come kosher. Si tratta del primo ceppo di carne coltivata in laboratorio che viene certificata come kosher.
La carne di pollo coltivata è davvero kosher
Molti rabbini si erano interrogati sul fatto che le carni coltivate in laboratorio potessero essere considerate kosher o meno. Non molto tempo fa il rabbino capo d’Israele si era pronunciato a favore: per lui la carne in laboratorio poteva tranquillamente essere considerata kosher.
Ma mancava l’ufficialità della cosa, ufficialità che adesso è arrivata. Almeno per quanto riguarda quella prodotta dalla startup SuperMeat. Il rabbino Menachem Genack, amministratore delegato della divisione Kosher dell’Unione Ortodossa, ha spiegato che poteva essere un grosso problema soprattutto in termini di tecnologia, non solo per quanto riguarda il pollame, ma per quanto concerne tutta la carne.
Per poter ottenere la certificazione, la startup SuperMeat ha ospitato due delegazioni di rabbini e diverse autorità kosher, tenendo anche una serie di discussioni sulla legge ebraica (halacha) e sulla tecnologia utilizzata nell’azienda.
Certificare la carne coltivata in laboratorio non è semplice: il processo di coltivazione della carne solitamente inizia da cellule staminali di animali vivi. La legge kosher, però, vieta il consumo di una qualsiasi parte di un animale vivo.
Tuttavia il pollame che viene coltivato in laboratorio da SuperMeat non rientra in questa categoria in quanto le cellule staminali originarie sono state prelevate da cellule staminali di uova. Questo vuol anche dire che, in futuro, più prodotti avicoli prodotti in tal modo potrebbero essere certificati kosher.
Genack ha concluso affermando che sperava che questa potesse diventare una via di accesso per riuscire a trovare un consenso fra le diverse agenzie di supervisione in modo da capire quali siano gli standard da rispettare per la carne coltivata in laboratorio. La sua speranza è che questa prima certificazione stabilisca un precedente importante in quanto uno dei loro scopi è riuscire ad avere qualcosa che venga universalmente accettato.
Dal canto suo Ido Savir, amministratore delegato di SuperMeat, ha sottolineato come allineare la loro tecnologia alle leggi dietetiche kosher ha un significato importante per loro. Questo passo, infatti, rappresenta il loro impegno verso l’inclusività e il rispetto delle diverse esigenze dietetiche, rendendo così la loro cane di pollo coltivata accessibile ai consumatori di tutto il mondo.