La California come Bordeaux: si pensa di estirpare 12 mila ettari di vigneti

Anche la California è chiamata a confrontarsi con il futuro cangiante del vino: le autorità di settore stanno valutando un'ampia opera di estirpazione dei vigneti.

La California come Bordeaux: si pensa di estirpare 12 mila ettari di vigneti

Pare che anche in California sia in atto una piccola grande rivoluzione nel mondo vitivinicolo – una rivoluzione che andrebbe a coinvolgere anche e soprattutto la produzione che tende a collocarsi verso le fasce di prezzo più basse. La questione, a onore del vero, è molto più semplice di quanto possa sembrare: per farvela breve, la domanda dei consumatori – quelli più giovani in particolare, come vedremo più avanti – fatica a intersecarsi con il prodotto offerto. La soluzione proposta dalle autorità del settore? “Rimuovere un totale netto di oltre 12 mila ettari di vigneti in tutta la California”.

Se vi pare che la notizia abbia un’eco familiare siete sulla strada giusta: da questa parte dell’Oceano Atlantico, tra le colline di Bordeaux, si è pensato a una soluzione analoga già qualche tempo fa. Anche da queste parti, come potrete avere intuito, la faccenda è anche e soprattutto di matrice economica, con i produttori che appena un anno fa chiedevano a gran voce risarcimenti per le scorte invendute. I sintomi per un importante riposizionamento del vino sull’asse del mercato, in altre parole, ci sono tutti.

La California si reinventa estirpando i vigneti

vino rosso

Si tratta, dicevamo nelle righe precedenti, di un evidente tendenza di cambiamento globale; forte in particolare tra le frange più giovani della popolazione. Nella fattispecie a stelle e strisce, ad esempio, vi abbiamo già raccontato di una curiosa indagine da cui è emerso che gli adolescenti americani si stiano allontanando sempre più – e in maniera assoluta, in molti casi – dal consumo di alcolici, vino naturalmente compreso.

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Tendenze che a onore del vero sono forti di una risonanza più ampia anche in termini globali: stime recenti dicono che il mercato mondiale del vino abbia sanguinato, nel corso dell’ultimo anno, 802 milioni di euro. Una contrazione senz’altro figlia di una congiuntura economica evidentemente negativa, che ha rilegato il vino a lusso tranquillamente rinunciabile, ma che unita al sopracitato allontanamento dei più giovani indica una chiara e impellente sfida per il settore.

Da qui arriviamo all’idea di estirpare 12 mila ettari di vigneti in tutta la California, suggerita da Jeff Bitter, presidente di Allied Grape Growers (Agg) durante l’Unified Wine & Grape Symposium. Un ridimensionamento necessario a “contrastare le attuali sfide” e rivolto soprattutto a quei produttori che vendono vino a meno di sei dollari a bottiglia, esortati a rimuovere un totale di 6 mila ettari.

Le vendite complessive di vino, secondo il report redatto dalla Silocon Valley Bank sullo stato dell’industria a stelle e strisce, termineranno nel 2023 con una crescita dei volumi negativa (tra -2% e -4%), “range” previsto anche per il 2024; con forte “colpa” dei giovani nella fascia di età compresa tra i 21 e i 29 anni.

Analizzando i consumi di questi ultimi, infatti, si scopre che il 13% beve vino in modo marginale e solo il 16% lo fa in modo significativo; il 35% pur bevendo alcolici preferisce evitare il vino e addirittura il 25% si astiene del tutto dalle bevande alcoliche.