Ah, l’affidabilissima bottiglia di vino – regalo sempreverde per qualsiasi occasione, dal compleanno alla cena dell’ultimo minuto a casa degli suoceri, forte del suo formato: comodo, maneggevole… Limitante? Una delle caratteristiche più interessanti dell’abitudine è che non limita necessariamente il pensiero, ma al contempo delinea dove questo può muoversi: siamo così abituati al formato da 75 e alla sua ubiquità che metterlo in discussione potrebbe quasi sembrarci una blasfemia.
C’è chi, però, osa – anche e soprattutto nel mondo del vino. È il caso di Greg Lambrecht, uomo che passerà alla storia enologica come il fondatore di Coravin, e che ha fondamentalmente innovato il modo il cui il vino – o almeno uno spicchio più o meno consistente dell’universo delle etichette – viene servito dai sommelier nei ristoranti: versare senza aprire, bere senza stappare.
L’alternativa alla bottiglia di vino da 75
Insomma, ve la facciamo breve – dopo avere “attaccato” il sughero, Lambrecht vuole “attaccare” anche la bottiglia. Il successore spirituale del Coravin si chiama Vinitas, ed è stato creato con l’idea di suddividere in maniera rapida ed efficiente vino o altri alcolici in formati più piccoli, “sconfiggendo” il vincolo della bottiglia e potenzialmente rivoluzionando la vendita del vino.
La possibilità più interessante, secondo lo stesso Lambrecht, sarebbe quella di vendere dei veri e propri campioni di prova. “Siamo fermi al formato da 75 cl” ha spiegato “il che significa che devi pagare una bottiglia di vino intera da 75cl, e poi, che ti piaccia o no, devi berla tutta prima che si ossidi”. In altre parole potrebbe essere ideale quando già si conosce il vino, l’etichetta o il produttore, ma meno quando si è in fase di sperimentazione e non c’è modo di avviare una degustazione.
Da qui l’intuizione per creare Vinitas, che permette ai rivenditori di prendere una bottiglia di vino da 75 cl e trasferirla senza esposizione all’ossigeno in un set di contenitori per campioni. L’idea, per quanto possa sembrare interessante, al momento stride grossolanamente con le leggi che di fatto normalizzano i formati delle bottiglie; ma in futuro più o meno prossimo anche questo potrebbe cambiare.
D’altro canto, dietro Vinitas c’è stato un lavoro lungo e difficoltoso: “Il vino è un qualcosa di estremamente delicato” ha spiegato Lambrecht. “Quando lo si trasferisce deve esserci una totale mancanza di ossigeno: chiunque può realizzare un sistema che trasferisca il vino da una bottiglia, ma far sì che il campione si conservi per un anno è una sfida”.