Secondo quanto “rivelato” da una ricerca commissionata da AssoBirra, associazione di produttori industriali della birra, la birra non fa ingrassare. O meglio: non è che faccia dimagrire, però è ipocalorica, almeno secondo quanto riferito dalle multinazionali della birra. Guarda un po’.
A dire il vero, come accade con tutte le bevande alcoliche, più aumenta il tasso alcolico e più aumentano le calorie del drink in questione. Nel caso della birra, abbiamo un prodotto (mediamente) a basso tasso alcolico, quindi con meno calorie rispetto ad altre bevande alcoliche.
Insomma, se già è difficile prendere sul serio una ricerca commissionata da Assobirra sui “benefici” della birra, l’apporto calorico potevamo intuirlo da noi. Meno scontati i dati sulla percezione dei consumatori, che assocerebbero la birra alla salubrità, come se stessimo parlando di mele.
La birra fa bene alla salute? La percezione dei consumatori
La ricerca di AssoBirra, riportata da Repubblica, mette in evidenza la percezione di salubrità che la birra ha sui suoi consumatori: più del 40% degli intervistati pensa che la birra si accompagni bene a “un’alimentazione sana”, mentre il 52% è convinto che sia una bevanda facilmente digeribile. Più del 39% degli intervistati, poi, sostiene che abbia una funzione antiossidante.
Nell’immaginario collettivo la birra sta venendo progressivamente rivalutata, insomma: viene ora vista come una bevanda naturale, con poche calorie e ricca di sostanze nutritive e energetiche. La birra, infatti, contiene il 90-93% di acqua, minerali come il magnesio e il potassio, microelementi come il selenio e lo zinco e anche vitamine idrosolubili come la vitamina B2 (riboflavina), B3 (niacina) e i folati.
Inoltre apporta anche fibre e poco alcol. Ricapitolando: è digeribile, apporta fibre, ha poche calorie… ma stiamo parlando di birre o di mele? Una birra al giorno toglie il medico di torno?, insomma?
Sempre secondo AssoBirra, poi, bisogna considerare che un bicchiere normale di birra chiara da 250 cc contiene meno di 85 kcal (ma c’è da dire che a seconda del tasso alcolico della birra questo valore potrebbe aumentare). La sua cattiva nomea deriva, probabilmente, dal fatto che in diversi paesi del Nord Europa la birra viene bevuta insieme a cibi grassi o eccessivamente ricchi di calorie. Per contro, un consumo moderato di birra all’interno di una dieta bilanciata come può essere la dieta mediterranea, ecco che potrebbe non provocare nessun problema.
Secondo i dati della ricerca, più di tre italiani su quattro beve birra, con un notevole aumento anche delle donne bevitrici.
In tutto ciò, poco si considera che la birra è fatta di stili, molto diversi tra loro, e che se una lager è poco alcolica e calorica, un’imperial stout certo lo è di più. Insomma, si parla di birra come se si trattasse di un unico prodotto, con caratteristiche uniche. Voi lettori di Dissapore sapete che non è così.