L’arte, si sa, è spesso in grado di sfuggire al concetto canonico del bello. Più democraticamente, però, potremmo dire che è ben più difficile separarla da quello del gusto. In tutti i sensi, in questo caso. La celeberrima banana di Cattelan è stata venduta per 6,2 milioni di dollari. Sì, quella appiccicata al muro con il nastro adesivo.
Non è la prima volta che l’opera viene accostata a cifre da capogiro, né la prima che si guadagna l’alloro della cronaca generalista. Anzi: a onore del vero si potrebbe sostenere che una parte più che sostanziale della sua notorietà sia dovuta anche e soprattutto a questo. Una banana appicciata: che vuoi farci, una volta acquistata?
Il nuovo proprietario e i suoi piani per il futuro
Nell’ormai lontano 2019 Comedian – questo il titolo ufficiale dell’opera – venne venduta per 120 mila dollari. A questo giro la valutazione di Sotheby’s, la più nota casa d’aste del mondo, si arenava invece tra il milione e il milione e mezzo, con una base d’asta di 800mila euro. Insomma: lo scalpore era pressoché d’obbligo.
Lasciamo il giudizio (estetico, artistico e, perché no, anche etico) ai critici e agli artisti, che chi scrive sfiora l’analfabetismo. Quel che è innegabile è che Comedian sia già corpo di un capitolo della storia dell’arte contemporanea, ed è pertanto comprensibile che ci sia chi voglia metterci su le mani. Un esempio? Justin Sun, fondatore della piattaforma di criptovalute Tron: il nostro mister 6,2 milioni di dollari.
Le norme operative parlano chiaro. Nei giorni a venire il nostro protagonista riceverà a casa una banana, un rotolo di nastro adesivo, il (doveroso!) certificato di autenticità e le istruzioni per l’installazione. Superflue? Forse: di fatto, dopo avere speso qualche manciata di milioni di dollari, possiamo considerarli come simpatici gadget in omaggio. E poi almeno gli rimarrà qualcosa dopo che… Beh, sì: dopo che la mangerà.
Sun non ha avuto dubbi, e ha già annunciato sulla vetrina dei social che se la mangerà “come parte di questa esperienza artistica unica”. No, non è un déjà vu, e ci va una discreta dose di ironia nel dire “unica”: tutti ricordano di quando David Datuna, altro artista, la staccò dalla parete per cibarsene alla prima della fiera dell’arte di Miami, nel 2019; e ancora quando, qualche anno più tardi, uno studente di Seoul fece lo stesso.