KFC Germania ha lanciato una campagna promozionale per celebrare l’anniversario della Notte dei cristalli. Sì, proprio quella Notte dei cristalli, uno dei pogrom antisemiti che segnarono indelebilmente l’era nazista, poi inscritto in un nome che tenta goffamente di nascondere le violenze commesse richiamando le semplici vetrine andate in frantumi. Vi immaginate che un team di professionisti della comunicazione e del marketing si sono seduti attorno a un tavolo, hanno pensato a questa iniziativa e, scambiandosi animate pacche sulle spalle, hanno detto “Perfetto, abbiamo fatto un gran lavoro: nulla potrà andare storto”? Non saprei ragazzi, avete provato a rileggere quello che avete appena scritto?
KFC e la Notte dei cristalli: la reazione del pubblico
“È il giorno della memoria per la Kristallnacht!” si legge nel messaggio promozionale in questione (dove naturalmente Kristallnacht sta per Notte dei cristalli). “Regalati una porzione extra di formaggio sul tuo pollo croccante”. Davvero, un’idea meravigliosa, che fa sembrare la più recente campagna pubblicitaria di Burger King, che ha praticamente dato degli “stupidi” ai suoi stessi clienti, uno dei più eleganti capolavori di comunicazione del ventesimo secolo.
Quel che è peggio, la promo è stata inviata tramite notifica a tutti i clienti di KFC, in modo tale che tutti – ma proprio tutti, sia mai che qualcuno finisse per perdersi questa meravigliosa dimostrazione di acume – ricevessero e leggessero il messaggio. Di nuovo, non possiamo fare a meno di provare a immaginare il processo mentale dei pubblicitari: “Sapete cosa ci vorrebbe per celebrare una delle pagine più nere della storia nazionale recente?” avranno detto. “Del formaggio extra sul nostro pollo!”. Geniale. Promozione assicurata, siamo certi.
Fortunatamente qualcuno si è accorto dello scivolone, e ha fatto seguire all’ormai famigerata promo un secondo messaggio: “SCUSATE, ABBIAMO FATTO UN ERRORE”. No, il maiuscolo non l’abbiamo messo noi: era esattamente così. Successivamente, la società ha affrontato il pubblico spiegando che il messaggio pubblicitario precedente era stato causato da un “bug nel sistema”. Una scusa che, nella scala della credibilità, si piazza abbondantemente al di sotto del “Eh no i compiti li ho fatti eh, ma sa, il mio cane aveva una fame…”.
Il pasticcio, tuttavia, era ormai sulla bocca di tutti. Daniel Sugarman, direttore degli affari pubblici del Board of Deputies of British Jews, ha twittato che la promozione era “assolutamente orribile”. Arsen Ostrovsky, capo del gruppo legale filo-israeliano International Legal Forum, si è detto “completamente senza parole e disgustato”. E i nostri amici pubblicitari? Difficile dirlo, anche se abbiamo l’impressione che per la promozione dovranno attendere ancora un po’.