No, signore e signore della gastronomia italiana, Kei Kobayashi, premiato ieri dalla Michelin Francia, non è il primo chef giapponese con tre Stelle Michelin. Forse lo avete letto anche voi, in tanti quotidiani e magazine nazionali, che raccontavano il grande risultato dello chef del ristorante Key di rue Coq Héron a Parigi, che ieri è stato premiato con tre stelle nell’edizione 2020 della Guida Rossa. Titoli, ma non solo titoli, che lo indicavano come il “primo chef giapponese a ottenere tre stelle Michelin”, lasciandoci francamente un po’ perplessi.
Lo abbiamo letto troppe volte per non chiederci, sgranando gli occhi, come si possa sostenere che nessun giapponese prima di Kobayashi abbia ottenuto il massimo riconoscimento della Michelin. Come è possibile dimenticarsi di Jiro Ono, chef del più famoso ristorante di sushi del mondo, che ha fatto un sacco di rumore proprio pochi mesi fa, quando è stato escluso dalla guida Michelin per essere diventato praticamente inaccessibile alla clientela?
E come si fa a dimenticarsi di Tokyo, la città più stellata al mondo, con undici tristellati (di cui ben tre lo sono fin dalla prima edizione della guida)?
Insomma, se siete confusi anche voi, vi veniamo in aiuto: Kei Kobayashi non è il primo giapponese a ricevere tre stelle Michelin, bensì il primo a riceverle in Francia. E vi diciamo di più: il suo è un risultato storico anche perché, dopo Mauro Colagreco (chef del miglior ristorante del mondo per la 50 Best Restaurants, premiato l’anno scorso con le tre stelle Michelin) Kobayashi è anche il secondo straniero a riuscire a entrare nell’Olimpo dei tre stelle francesi. Vedete voi se questo non basta a fare un titolo.