Nuova iniziativa dello chef José Andrés: ha deciso di pubblicare un libro di ricette ispirate ai pasti che la sua organizzazione no-profit, la World Central Kitchen, ha cucinato sul campo durante le ultime missioni umanitarie. Da tempo, infatti, lo chef e la WCK viaggiano per il mondo aiutando le popolazioni vittime di disastri, fornendo loro pasti caldi.
Cosa si sa del nuovo libro di ricette di José Andrés?
Questa settimana José Andrés si è recato ad Austin per partecipare alla South by Southwest. Qui ha colto l’occasione non solo per presentare il lavoro svolto da World Central Kitchen, ma anche per annunciare la pubblicazione del suo nuovo libro di ricette.
Il titolo del libro sarà The World Central Kitchen Cookbook: Feeding Humanity, Feeding Hope. La data di pubblicazione è quella del 12 settembre e, come spiegato dallo chef, conterrà le ricette dei pasti serviti durante le diverse missioni umanitarie a cui hanno partecipato. Inoltre ci saranno anche ricette di chef e celebrità varie, fra cui quelle di Ayesha Curry, Michelle Obama e Meghan Markle, la duchessa del Sussex.
Ovviamente i proventi delle vendite del ricettario, poi, andranno a sostenere le missioni di World Central Kitchen. Effettivamente, la cucina umanitaria di José Andrés, ha girato il mondo. Nel 2010 era accorsa ad Haiti quando il terremoto aveva devastato l’isola caraibica. Più di recente, invece, si è recata in Ucraina e nelle zone limitrofe per aiutare le vittime della guerra, mentre poco tempo fa è andata ad aiutare gli sfollati vittime del terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria.
Cosa fa in pratica World Central Kitchen? In pratica allestisce cucine da campo nei luoghi dei disastri in modo da contribuire a garantire almeno un pasto caldo alle vittime di tali disastri, aiutando così le comunità locali a ripartire.
Finora World Central Kitchen ha fornito più di 250 milioni di pasti alle persone bisognose. Ovviamente l’organizzazione è costretta ad adattarsi alle singole situazioni. Come sottolineato dallo chef, infatti, fornire dei pasti in mezzo a un uragano nei Caraibi non è la stessa cosa che consegnare dei pasti dopo un terremoto o sotto un bombardamento aereo.
Inoltre ha ammesso che stanno anche imparando man mano come gestire le varie situazioni, visto che anche loro hanno commesso qualche errore. José Andrés, infatti, ricorda l’esperienza di Haiti. Inizialmente, quando l’America è corsa in aiuto di Haiti dopo il terremoto, tutti si sono sentiti orgogliosi di ciò che stavano facendo. Solo dopo si sono resi conto di aver, in realtà, creato anche problemi agli abitanti.
I grossi quantitativi di riso che arrivavano dall’America come aiuti umanitari, hanno letteralmente impedito agli agricoltori locali di poter vendere i loro raccolti, con l’ovvia conseguenza che molti di questi agricoltori hanno dovuto chiudere le proprie attività e migrare all’estero per sopravvivere. Col senno di poi, Andrés sostiene che, al posto di portare così tanto riso, avrebbero fatto meglio a sostenere economicamente gli agricoltori del posto, permettendo loro di ripartire.