Sul suo account Twitter ufficiale chef José Andrés ha annunciato che cambierà il nome dell’insalata russa in tutti i suoi ristoranti: d’ora in poi si chiamerà insalata di Kiev o insalata ucraina.
La mossa è arrivata un po’ a sorpresa e ha spiazzato un po’ di persone. Lo chef ha deciso di procedere in tal senso in risposta a un tweet nel quale veniva annunciato che sarebbe stato cambiato il nome dell’Arco dell’Amicizia tra i Popoli (quello costruito proprio a Kiev in epoca sovietica) in Arco della Libertà del popolo ucraino.
Questo è il tweet in questione:
And starting tomorrow officially I’m announcing that the iconic Spanish tapa: Ensaladilla Rusa…..will change its name to Ensaladilla Kiev or Ensaladilla Ucraniana….at all my restaurants!!! https://t.co/NSb8HKcUaY
— Chef José Andrés 🕊️🥘🍳 (@chefjoseandres) May 14, 2022
Da lì lo chef ha deciso di cambiare anche il nome dell’insalata russa in insalata di Kiev per sostenere così il popolo ucraino. Una scelta bizzarra, a dire il vero: José Andrés è fra gli chef più impegnati, è sempre molto concreto nei suoi aiuti. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, con la sua organizzazione si è recato in Polonia per sfamare i rifugiati ucraini, arrivando a servire loro più di 1 milione di pasti. Inoltre la sua cucina comunitaria a Kharkiv è stata anche bombardata.
Ha poi denunciato più volte la situazione, fornendo la sua testimonianza: ha dichiarato che non abbiamo imparato nulla dal passato e ha criticato aspramente l’ONU e l’UE chiedendosi a cosa servono.
Ebbene, possiamo rivolgere anche a lui la stessa domanda: all’atto pratico a cosa serve cambiare nome all’insalata russa? In che modo chiamare l’insalata russa come insalata di Kiev può essere utile agli ucraini? Se si fosse chiamata insalata di Putin forse avrebbe avuto maggiormente senso, ma non è che tutto ciò che è russo (o presunto tale perché in realtà non si sa quale sia la reale origine dell’insalata russa, secondo alcuni studiosi potrebbe avere addirittura origini italiane questo piatto) ha a che fare con la guerra in maniera automatica. Sembra un po’ una decisione presa in nome del politically correct che va tanto di moda adesso e che stona un po’ con l’immagine dello chef.