Si potrebbe dire che ormai Chef John Mountain è una presenza fissa sulle nostre pagine. Se il nome vi è nuovo, niente paura – è possibile che lo conosciate più per la sua decisione di bandire dal suo ristorante, il FYRE di Perth, in Australia, i clienti vegani. L’incidente scatenante fu di fatto una recensione particolarmente pungente lasciata da una cliente rimasta insoddisfatta dall’offerta meat-free del locale: da allora il FYRE è diventato teatro di accese proteste da parte di gruppi di attivisti, che in alcune occasioni sono addirittura sfociate nello scontro fisico tra lo chef e gli stessi manifestanti. La situazione, in altre parole, è bollente – e qualcuno ha finito per cedere alla tensione.
John Mountain, la scelta di bandire i vegani e le sue conseguenze
Diciamoci la verità – sarebbe stato ingenuo sperare che una scelta del genere non si trascinasse dietro un ingombrante bagaglio di conseguenze e responsabilità. In principio furono le semplici recensioni, che tuttavia non preoccuparono troppo chef Mountain: per ogni parere negativo da parte della comunità vegana il FYRE riceveva il supporto di chi, per qualche motivo, prova una profondissima antipatia (talvolta prevenuta) nei confronti di chi ha deciso di astenersi dal consumo di carne o altri prodotti di origine animale.
Complessivamente c’è chi potrebbe sostenere che la vicenda, a questo punto del suo ciclo di vita, si stesse impostando verso un risultato nettamente positivo per il FYRE di John Mountain: l’attenzione mediatica, ha spiegato lo stesso chef, era un toccasana per gli affari.
Poi – stiamo procedendo a capitoli, ma come potrete immaginare il turbinio degli eventi è stato ben più improvviso e caotico – hanno cominciato le proteste, capeggiate in primis da Tash Peterson, nota attivista e influencer vegana: JohnMountain risponde con le maniere forti, raccoglie e sottoscrive denunce. La pressione sale, e comincia a corrodere la vita personale dello chef.
“Ho perso la mia compagna a causa di tutto questo” ha spiegato durante un’intervista televisiva lo chef, in lacrime, riferendosi agli scontri con i manifestanti. “Pensavo che ci saremmo sposati, ma lei non riusciva più a sopportare tutta questa tensione. Grazie molte, vegani”.
La faida, nel frattempo, pare lontana dalla sua naturale conclusione – e la recente separazione tra chef Mountain e la sua compagna potrebbe instillare ancora più veleno al suo interno. Il proprietario del FYRE, in ogni caso, pare determinato come non mai: “Rimarrò fedele alle mie convinzioni” ha spiegato. “Sto proteggendo il mio ristorante, la mia attività, e sto proteggendo il mio personale e i miei clienti”.