Prosegue imperterrita la serie di cartelli informativi di Joe Bastianich. Aveva iniziato con il cartello di sostegno a Barbara D’Urso, poi ci aveva fatto sapere che i dumpling non sono ravioli, che il panettone è un grande muffin e adesso ha ritenuto opportuno informarci che l’“Hamburger is not a Pannino”. No, non è un errore di ortografia. O meglio: non è nostro, lo ha scritto Bastianich con la doppia enne.
Joe Bastianich, l’hamburger e il pannino con doppia enne
Una grande verità di vita: l’hamburger non è un panino. O pannino, per dirla alla Bastianich. Che ci sta in effetti. O meglio: se consideriamo l’hamburger in stile americano come una polpetta di carne racchiusa fra due fette di pane, ecco che tutti gli hamburger sono panini, questo sempre se con il termine “panini” non ci limitiamo a intendere solamente il pane, ma se usiamo questa parola per indicare i panini farciti. Questo fa sì, però, che non tutti i panini siano hamburger in senso statunitense. Insomma: la proprietà transitiva non si applica ad hamburger e panini.
La questione, però, potrebbe complicarsi. Qui da noi, infatti, se si va in macelleria, con il termine hamburger si indica solamente la polpetta di carne, che poi diventa l’hamburger americano quando per la serata proponiamo una cena a base di “Hamburger, ma con il pane, come quelli del McDonald’s”.
La questione in realtà è più complessa. Tecnicamente l’hamburger (o svizzera, svizzerina o medaglione in italiano), indica la polpetta di carne macinata. Tuttavia le grandi catene dei fast food hanno sdoganato il termine per identificare il panino imbottito con questa polpetta. Per cui ormai abbiamo preso l’abitudine di indicare con la parola hamburger anche i panini farciti con la polpetta macinata dei fast food (quindi i vari Big Mac, Whopper, Cheeseburger e via dicendo),
La cosa poi si complica se pensiamo che negli USA l’hamburger è quello di carne bovina, mentre il burger è più generico e indica sia quello bovino che tutti gli altri, inclusi quelli vegetali.
Per tacere, poi, delle variazioni locali (ma proprio locali, locali, nel senso della cucina di casa propria) e del significato che ciascuno dà al termine hamburger. Per farvi un esempio concreto: a casa mia, se si mangia un hamburger, si mangia solo la polpetta di carne. Già a casa di mia sorella, invece, se si mangia un hamburger si mangia la polpetta con il pane in stile americano.
Detto ciò, la cosa interessante del cartello di Bastianich è che i commenti al suo post si sono concentrati non sulla disanima fra hamburger e panino, ma su quel panino scritto con la doppia enne. Mentre qualcuno gli ha fatto notare che “Cucina is not for American”, in tanti ci hanno tenuto a far sapere che loro la grammatica e l’ortografia la sanno, visto che gli hanno ripetuto fino alla nausea che panino si scrive con una enne sola.
Qualcuno, poi, proprio non si è capacitato del fatto che un italoamericano come lui, che trascorre tanto tempo in Italia, abbia potuto compiere un errore del genere. Il che sinceramente fa un po’ sorridere, in un paese in cui la metà dei post sui social, scritti da italianissimi da generazioni e generazioni, sono del tutto sgrammaticati e dove l’ortografia è un miraggio assai lontano. Quindi facciamo i superiori facendo notare un errore di ortografia a una persona nata negli Stati Uniti e non madrelingua italiana? Anche meno, grazie.
Se proprio vogliamo fare un appunto a Bastianich, concentriamoci sulle cose serie: cos’è tutto quel marrone nel vestiario? Bastianich, meno pantaloni marroni e felpona beige in stile nonno Ugo e più cappelli in stile Indiana Jones, please!