Per qualche motivo a noi ignoto, Jamie Oliver si è fissato con i pasti gratuiti scolastici. Lo chef, infatti, ha di nuovo fatto pressione sul governo affinché ampli la platea di beneficiari dei pasti gratuiti nelle mense scolastiche. Che, per carità, ci può anche stare come battaglia da perseguire, ma giustamente ci si chiede perché Oliver ogni tanto tiri fuori questa storia dal cappello.
Jamie Oliver e la questione dei pasti gratuiti a scuola
In realtà non è solo Jamie Oliver a farsi promotore di questa battaglia. Anche George Osborne sostiene che ampliare il programma dei pasti gratuiti scolastici è la strada giusta, mentre Tony Blair ha affermato che i politici potrebbero trovare i soldi per garantirli se solo volessero farlo.
Ma torniamo a James Oliver: lo chef, mentre si trovava ospite presso il programma Today della BBC su Radio 4, ha di nuovo tirato fuori la questione. Mentre lo chef parlava di questa sua campagna di lungo corso sui pasti scolastici gratuiti, ecco che durante la trasmissione è intervenuto anche Osborne, in qualità di conservatore ed ex cancelliere.
Osborne ha criticato l’attuale “danza dei Tory” sulla questione. Pur non sostenendo direttamente la campagna di Oliver, Osborne ha ammesso che l’obiettivo generale, cioè quello di avere bambini meglio nutriti e più sani, è un buon obiettivo da sostenere. Dunque, offrire pasti gratuiti scolastici a una platea più ampia di candidati, è la vita giusta da perseguire.
Tuttavia il problema è che questo progetto non va politicamente bene per il suo partito. Non pago, Osborne ha anche aggiunto che il governo dovrebbe fare di più per affrontare il problema dell’obesità, estenendo la tassa sullo zucchero. Come? Beh, estendendo la tassa anche ai prodotti non zuccherati e andando avanti con il divieto di pubblicità.
Attualmente in UK le famiglie con reddito più basso ricevono pasti scolastici gratuiti se non superano le 7.400 sterline di reddito annuo. Ma la questione è più complessa. Qualcuno ha chiesto, infatti, di estendere i pasti scolastici gratuiti anche durante le vacanze. Il calciatore Marcus Rashford si era fatto promotore di tale campagna (i buoni pasti gratuiti da 15 sterline erano stati creati per nutrire i bambini durante il periodo scolastico quando le scuole erano chiuse a causa della pandemia): il giocatore voleva estendere i pasti gratuiti fino alle vacanze.
Solo che Boris Johnson e Rishi Sunak, allora cancelliere, rifiutarono, salvo poi fare marcia indietro quando piovvero loro addosso critiche da ogni parte. Solo che finita l’emergenza, ecco che molte scuole hanno eliminato il programma dei buoni pasti durante le vacanze. Per Blair, però, è possibile trovare i soldi. E l’ex primo ministro ha esortato James Oliver a sedersi di nuovo insieme a tutti i leader politici per convincerli a prendersi un impegno del genere.