James Watt, dopo aver lasciato BrewDog, si lancia nel ready-to-drink

James Watt ha salutato BrewDog lo scorso maggio. Ora un'avventura come investitore nel fertile mondo dei ready-to-drink: diamoci un'occhiata.

James Watt, dopo aver lasciato BrewDog, si lancia nel ready-to-drink

C’è stato e c’è tuttora fermento attorno alla figura di James Watt, fondatore e ormai da qualche mese ex amministratore delegato di BrewDog, (il più?) celebre birrificio artigianale d’Oltremanica. Una storia, la sua, di alti innegabili e di bassi punteggiati da numerose e gravi accuse di molestie sessuali e comportamenti scorretti, poi culminata con l’addio alla sua creatura. E ora?

Beh, ora continua – giustamente – a bazzicare nel settore che conosce di più. Nelle ultime ore il nostro è diventato consulente e investitore per Lixir, marchio con sede in California e specializzato nell’idromele in formato ready-to-drink.

Il nuovo lavoro di Watt e l’entusiasmo dei ready-to-drink

lixir ready to drink

Idromele californiano, dunque. Lixir ha sede a San Diego, mira a diventare un “marchio pionieristico” ed è già riuscito ad assicurarsi un roster di sostenitori di tutto rispetto che comprende, per l’appunto, anche il nostro Watt. Insomma, come dicevamo in apertura di articolo: c’è fermento. E non ci riferiamo per forza al caso di Lixir.

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Quella dei ready-to-drink è una tendenza notoriamente fertile; e dove il mercato comanda ecco che i brand sono chiamati a obbedire. Qualche esempio? C’è lo Sprinter di Kylie Jenner, una normalissima vodka soda con quella doverosa aggiunta di star power che sta spopolando dall’altra parte dell’Oceano; o alla linea creata da Jennifer Lopez; o ancora alla più recente collaborazione tra Coca Cola e Bacardi.

Insomma, le regole del gioco paiono chiare: abito in latta, alcol contenuto, comunicazione più o meno pop. I prodotti di casa Lixir, si legge sul sito aziendale, “sono progettati per soddisfare le crescenti preferenze dei consumatori per ingredienti naturali e a basso contenuto di zucchero“. E Watt, dicevamo, farà da investitore.

La natura dei progetti in cui il nostro protagonista ha deciso di investire dalle sue dimissioni a BrewDog suggeriscono un’attenzione rivolta alle bevande alternative, e a una nitida attenzione a un mercato che sta evolvendosi.

Gli articoli ready-to-drink puntano a un fatturato previsto di 21,1 miliardi di dollari entro il 2027 – numeri che li qualificano come uno dei settori in più rapida crescita nel settore degli alcolici. Riuscirà la guida (e gli investimenti) di Watt a distinguere i prodotti da Lixir da tutti gli altri che stanno invadendo il mercato?