Secondo un’indagine di Assocamerestero per il progetto True Italian Taste, ecco che per quanto riguarda l’Italian Sounding durante la pandemia sarebbero aumentate le imitazioni del cibo Made in Italy all’estero.
Le 7 Camere di Commercio Italiane all’Estero presenti in Australia (Melbourne e Sydney), Brasile (Belo Horizonte, Rio de Janeiro e San Paolo), Polonia (Varsavia) e Russia (Mosca) hanno registrato la presenza di più di 600 prodotti Italian Sounding.
Nonostante le esportazioni post pandemia nel 2021 abbiano raggiunto il record del +11,1% (per un valore di 52 miliardi di euro), ecco che le imitazioni dei prodotti Made in Italy in questi paesi sono aumentate, complici anche le restrizioni imposte dalla pandemia.
Viste le limitazioni ai commerci, infatti, in questi Paesi esteri sono nate imitazioni locali di quei prodotti italiani che non riuscivano a oltrepassare le frontiere.
Assocamerestero ha tenuto sotto controllo il fenomeno dell’Italian Sounding nei quattro paesi elencati poco fa, sottolineando anche quanto i prodotti Italian Sounding costino molto di meno rispetto al prodotto originale Made in Italy che è possibile trovare in questi paesi.
Questa indagine fa parte del più ampio Progetto True Italian Taste, voluto dal Ministero degli Affari Esteri (e da esso finanziato) e dalla Cooperazione internazionale, il tutto nell’ambito della campagna governativa dal titolo “The Extraordinary Italian Taste”.
Gian Domenico Auricchio, presidente di Assocamerestero, ha spiegato che il record storico dei 52 miliardi di euro nelle esportazioni per il settore agroalimentare, ha messo in luce la capacità competitiva dei prodotti italiani. Tuttavia le restrizioni imposte dalla pandemia hanno favorito in molti paesi la proliferazione dei prodotti Italian Sounding. Proprio in tale ottica le Camere di Commercio Italiane all’Estero stanno tenendo sotto controllo la situazione, sensibilizzando anche i consumatori all’acquisto del vero prodotto italiano.
Qui trovi poi una carrellata degli orrori relativa all’Italian Sounding.